RAGUSA: SALVATORE BATTAGLIA RICAMBIA GLI AUGURI PASQUALI AL SINDACO “I PROBLEMI DELLA CITTA’, PERO’, RESTANO TALI E QUALI”

“Ricambiamo gli auguri di Buona Pasqua al sindaco Nello Dipasquale. Cogliamo l’occasione per rivolgerli anche all’altro candidato sindaco, Sergio Guastella. E, naturalmente, a tutta la cittadinanza. Resta il fatto, però, che i problemi, nella città di Ragusa, restano tali e quali”. Così il candidato sindaco di Mpa e Api, Salvatore Battaglia, risponde alle dichiarazioni rilasciate ieri da Nello Dipasquale che non ha voluto replicare alle affermazioni rese durante la conferenza stampa tenutasi al porto turistico di Marina di Ragusa. “Prendo atto – aggiunge Battaglia – che il sindaco non ha inteso rispondere alle nostre osservazioni (forse perché c’è già chi lo fa per lui e quindi il primo cittadino non deve neppure prendersi la briga di esporsi?) anche se auspico che la risposta possa esserci perché solo attraverso un confronto costruttivo si potrà arrivare a comprendere quali possono essere le idee più valide per amministrare al meglio la nostra città di Ragusa. Lo scambio di auguri, inoltre, che denota grande sportività e rispetto dei ruoli che ciascuno ha nel contesto di questa competizione elettorale, non può farci dimenticare i tanti problemi che continuano ad affliggere la nostra Ragusa. Purtroppo, nonostante qualcuno continui a nascondere il sole con un dito, l’emergenza centro storico superiore, così come avevamo denunciato già qualche settimana fa, sta venendo fuori in tutta la sua gravità. Non passa giorno senza che i giornali non si occupino di trattare fatti più o meno gravi che mettono in luce lo stato di degrado in cui versa il vecchio cuore pulsante della città. Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà alla funzionaria di banca rimasta vittima di un’aggressione giovedì sera tra corso Italia e via Roma, invitiamo il sindaco uscente Dipasquale e il candidato Guastella ad un confronto a tre sulle reali emergenze di questa parte della città. Perché il tempo delle parole, riteniamo, è finito. Adesso, ci vogliono i fatti”.