I Manifesti elettorali abusivi a Vittoria. La considerazione del Candidato Sindaco Barrano (UDC)

Ormai è un appuntamento consolidato, infatti, ad ogni campagna elettorale scoppia, ineluttabilmente, la guerra dei manifesti.
Anche questa volta, dichiara Salvo Barrano, Candidato a Sindaco per l’UdC a Vittoria, si assiste all’operare di squadre di attacchini che, in attività volontaria od in prestazione d’opera retribuita, si fanno un dovere di devastare la città con affissioni selvagge e di coprire i manifesti affissi in precedenza da altri candidati avversari di quello per cui operano. Ed è ciò che è accaduto allo scrivente che si è visto coperti i propri manifesti affissi il giorno prima da personale comunale, previo pagamento dei relativi diritti per come previsto dalla normativa.
Questi fatti, prosegue Barrano, oltre a denotare la più assoluta mancanza di senso civico in chi si rende responsabile di simili episodi sia a livello di ispiratore sia anche a livello di esecutore materiale, inducono a riflettere sulla necessità di pervenire, da parte di partiti e candidati, ad una sorta di codice di autoregolamentazione che potrebbe essere proposto dall’Ente Comune, con la previsione di sanzioni amministrative non condonabili a carico di chi dovesse rendersi responsabile di episodi di “manifesto selvaggio”.
Siamo perfettamente convinti che questo fenomeno, che denota una mancanza di senso civico in chi opera con spirito di sopraffazione dell’avversario, visto come un nemico da cancellare, debba riportare la condanna di tutti coloro, candidati e non, che credono alla politica come ad un sereno confronto delle idee e dei programmi e non come un arengo in cui è permesso tutto o quasi.
Barrano, allo scopo di non alimentare ulteriormente questo modo selvaggio di fare propaganda e confronto politico, nel chiedere scusa per l’agire di un caro amico che preso dall’entusiasmo ha proceduto all’affissione di sette manifesti al di fuori degli spazi previsti, è venuto nella determinazione di non affiggere più i propri manifesti elettorali ed invita tutti quei candidati che non condividono il suddetto modo di fare propaganda elettorale ad assumere analoga decisione nella convinzione di contribuire con tale modus operandi a frenare l’imbarbarimento della campagna elettorale.