Modica, sul piano regolatore generale interviene Vito D’Antona

Ancora una volta il Consiglio Comunale di Modica, come avvenuto giovedì 28 aprile, è stato costretto ad occuparsi di varianti singole al Piano Regolatore Generale, mentre sembra allontanarsi nel tempo la possibilità per il Comune di Modica di dotarsi della variante generale al Piano Regolatore Generale. La sequenza di richieste di varianti per insediamenti produttivi in zona agricola e di richieste di qualificazione urbanistica per aree originariamente destinati a servizi per la collettività, a causa della decadenza dei vincoli del vecchio piano regolatore, sta determinando pericolosamente una sorta di “Piano Regolatore Generale di fatto”, frutto delle istanze dei privati e parallelo e differente alla proposta di variante generale depositata in Consiglio.
” Riteniamo – dice il consigliere comunale di SEL, Vito D’Antona – che non si può rimanere indifferenti rispetto a quello che avviene e che non esitiamo a definire una vera e propria emergenza urbanistica, caratterizzata da una prevalenza di interventi edilizi nelle nostre bellissime campagne, da limitati investimenti finalizzati al recupero del patrimonio edilizio del centro storico di Modica Bassa e di Modica Alta, sempre più abbandonati, nonché dalla mancanza di spazi destinati alla viabilità pubblica e ai servizi per la collettività.
Di fronte alla dichiarata incompatibilità della maggioranza del Consiglieri Comunali, che impedisce anche questa volta l’esame della Variante da parte del Consiglio, se l’unica via più rapida possibile, come sembra essere dal dibattito politico di questi giorni, rimane quella della nomina di un commissario ad acta da parte della Regione, occorre che l’Amministrazione Comunale e la maggioranza consiliare, peraltro in questa fase uguale a quella che governa la Regione Siciliana, si impegni a richiedere che la procedura di nomina si completi il più presto possibile.
Proponiamo, inoltre, che, al fine di evitare che il Consiglio, in attesa dell’adozione della Variante Generale, venga sommerso da richieste di varianti da parte dei privati cittadini, in misura tale da potere sconvolgere l’attuale proposta, l’Amministrazione Comunale esamini, anche con l’ausilio dei necessari pareri tecnici, eventuali ipotesi di regolamentazione urbanistica, legittimamente fondate, in grado di superare l’attuale assenza di programmazione urbanistica democratica, divenuta una vera e propria emergenza”.

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