Un colpo basso e inaspettato! E’ proprio da definirsi tale l’abrogazione delle riserve finanziarie proposta dall’assessore Armao, approvata dall’assemblea regionale siciliana e riguardanti la legge speciale su Ibla. Il padre storico di questa legge, Giorgio Chessari, allora deputato regionale del Partito comunista all’ARS, sicuramente vede svanire anni di lotte da lui portate avanti con fermezza e caparbietà. Di chi sono le responsabilità di questo atto? Io credo che ci sia stata una “responsabilità di sistema”, frutto della confusione politica in cui si trova la regione siciliana e che evidenzia il clima ostile in cui si svolge la politica nel nostro Paese e il modo di agire dei diversi attori politici.
Vediamo il primo attore: Il presidente della Regione Lombardo. Egli sembra avere un rapporto di amore-odio con la terra iblea. Viene spesso, fa incontri, fa comizi, ascolta, è presente, ma ha trovato l’occasione giusta per rivalersi politicamente sul candidato sindaco uscente di Ragusa Nello Di Pasquale, con cui ha avuto un forte alterco alla Camera di Commercio sia sul piano paesistico che sull’aeroporto, e che ha avuto il torto di non allearsi con lui, non lasciando il Pdl. Lombardo, nel suo blog, cade in contraddizione: nel mentre dice che egli non ha responsabilità, dall’altra ricorda a Di Pasquale: “glielo aveva detto che doveva passare con noi”. In altre parole: se lo avesse fatto, questo non sarebbe successo! Vero è che è l’Assemblea regionale che approva e fa emendamenti, come lui sostiene, ma la sua scelta di fondo di colpire con un blitz era stata già da lui ampiamente premeditata.
Il gesto di Lombardo colpisce sicuramente la terra iblea, ma non Di Pasquale, che, paradossalmente, ne viene favorito, a svantaggio sia del candidato del PD Guastella che del candidato del MpA Battaglia. Quest’ultimi, infatti, cosa diranno ai ragusani? Che la legge su Ibla è saltata per colpa di Di Pasquale, del Pdl che è all’opposizione?
Veramente Lombardo,con questa mossa politica che forse lo soddisfa sul piano della rivalsa personale, ha dato, di converso, una bella mano a Di Pasquale per essere rieletto al primo turno. Per un personaggio politico della sua intelligenza appare qualcosa di atipico.
E andiamo al secondo attore: il gruppo dei deputati regionali iblei. Di questi, quattro governano con Lombardo: Di Giacomo e Ammatuna del PD, Orazio Ragusa dell’UDC e Riccardo Minardo del Mpa. I ragusani si chiedono: Se Riccardo Minardo era assente per le sue note vicende giudiziarie, come è possibile che gli onn. Ammatuna, Di Giacomo e Ragusa non si siano accorti di nulla? Tre sono le cose: o sono stati superficiali e distratti, o conniventi in modo tacito oppure avrebbero dovuto subito presentare in aula un emendamento. E’ a queste domande che devono rispondere: non servono, dopo che il fatto è stato consumato, le loro conferenze stampe e i comunicati di presa di distanza. Gli altri deputati, l’on Leontini e l’on. Incardona, che sono opposizione, a quanto è stato detto non si trovavano in aula perché impegnati in commissioni. Sarà vero o no, ma è possibile che neanche loro non sapessero nulla di questa proposta Armao?
Certo è, nel complesso, che se le responsabilità della classe politica iblea sono trasversali, non c’è alcun dubbio che i deputati del PD e dell’UDC, al governo con Lombardo, hanno maggiori responsabilità perché hanno , volontariamente o meno, inferto un danno, cui ora si vuole riparare, alla terra iblea e ad Ibla in particolare. E proprio mentre sono in corso campagne elettorali a Vittoria e Ragusa, i deputati del PD e dell’UDC dovrebbe ammettere di aver sbagliato o quanto meno di essere stati poco attenti, di essersi fidati di Armao e di essere stati loro stessi vittime di Lombardo. Ma in politica questo non si può dire! Figuriamoci in campagna elettorale!
L’OSSERVAZIONE DAL BASSO DI ………….DIRETTORE. LEGGE SU IBLA: COLPO BASSO DEL PRESIDENTE LOMBARDO ALLA PROVINCIA DI RAGUSA. E I DEPUTATI STANNO A GUARDARE!
- Maggio 6, 2011
- 8:33 am
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa