LEGGE SU IBLA, PARLA COSENTINI. “LA NOSTRA E’ UNA CITTA’ SENZA DEPUTATI. NE ABBIAMO AVUTO LA PROVA ANCORA UNA VOLTA”

“La città di Ragusa è senza deputati. E, qualora ce ne fosse di bisogno, una ulteriore riprova arriva dalla vicenda relativa alla legge su Ibla”. Il vice sindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini, offre una chiave di lettura differente dalle altre rispetto agli avvenimenti delle ultime ore. “E’ certo improponibile l’azione di questo governatore siciliano – aggiunge Cosentini – che va a penalizzare la nostra città nei suoi punti di forza, come appunto la legge 61/81 che aveva consentito di trasformare, nel corso di tutti questi anni, il quartiere barocco, e non solo, in un vero e proprio gioiello che tutti ci invidiano. Ma è altrettanto vero che se, fino a qualche settimana fa, abbiamo assistito alle proteste, per carità legittime, di un deputato incatenatosi per l’aeroporto di Comiso, di un altro per l’ospedale Busacca di Scicli, a nessuno, tra i sei parlamentari che esprime la nostra area, è venuto in mente di catapultarsi a fare le barricate per impedire che passasse questa schifezza. Ormai lo sappiamo. E lo sa pure la cittadinanza di Ragusa. Ogni deputato difende il proprio territorio. E il capoluogo deve ringraziare il sindaco Nello Dipasquale per le sue battaglie tese ad evitare che si perpetrino ulteriori scippi ai danni di questa città. Mi chiedo come facciano esponenti del Pd e del Mpa a presentarsi alla gente nella qualità di candidati a sindaco dopo un episodio del genere, di una gravità inaudita. Dovrebbero essere loro a compiere gesti eclatanti, loro ad incatenarsi per salvare la legge su Ibla”. Un’altra riflessione, poi, Cosentini la riserva sul presidente della Provincia. “Vorremmo sapere – aggiunge – cosa farà Franco Antoci per difendere la legge su Ibla, valutata, tra l’altro, la triplice situazione in cui si trova: è esponente di un partito, l’Udc, che a Palermo è maggioranza; è al governo dell’ente di viale del Fante con il centrodestra; e, al contempo, si muove con i comitati del centro storico della nostra città per chiederne la salvaguardia. Ci attendiamo, quindi, una mobilitazione non di facciata ma reale da parte del presidente della nostra provincia. Che quanto accaduto in questi giorni possa servire da monito per i cittadini di Ragusa. Che sappiano davvero scegliere dando il consenso a chi lo merita e punire quanti, invece, non sono nella condizione di difendere al meglio il territorio, la nostra città”.

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