Arrestato dopo quattro mesi diciassettenne di origine maghrebina, nato a Modica. Si era allontanato dalla comunità

Secondo arresto in quattro mesi per il diciassettenne I.J, nato a Modica ma di origine maghrebina. Il giova,e già finito in manette lo scorso 18 gennaio perchè autore del furto compiuto in danno della Gioielleria Cassone di Corso Umberto. Il minore è stato arrestato ancora dalla polizia perchè si era allontanato più volte dalla Comunità “Mosaico” di Raffadali dove era stato destinato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica a seguito del furto. Il magistrato è stato informato dagli agenti del Commissariato che il giovane era tranquillamente a passeggio per la città per cui il Gip ha deciso per l’aggravamento della sua posizione e ne ha disposto la custodia cautelare in carcere presso l’Istituto di Detenzione per minori di Catania. Già almeno altre due volte nello scorso mese di aprile l’interessato si era allontanato da Raffadali senza alcuna autorizzazione. La polizia lo aveva, anche in quelle occasioni bloccato e riaccompagnato nella comunità alloggio. Stavolta le cose sono andate diversamente visto che il magistrato ha deciso di non concedere più il beneficio che era stato applicato in aprile. Il 18 gennaio scorso era stata la tempestiva segnalazione del negoziante a mettere la polizia sulle tracce del diciassettenne dopo avere subito il furto di diversi monili in oro, esposti in una delle vetrine della gioielleria. Un’autocivetta -che era alla ricerca del ladro- mentre transitava per Via Tirella aveva notato il gioielliere che, con fare agitato, entrava all’interno di un negozio di compra oro. Qui, veniva bloccato il minore, indicato quale autore del furto accaduto pochi minuti prima che si era recato in quel negozio, certamente con l’intento di vendere la refurtiva in questione. Il tempestivo intervento della Polizia, consentiva oltre che di procedere all’arresto, di rinvenire nel corso della perquisizione personale l’intera refurtiva (parte addosso al giovane e parte celata sotto un’auto), il cui valore commerciale ammontava ad oltre duemila euro.

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