Sono passati da poco 100 anni dalla morte di Florence Nightingale (1820-1910), capostipite della moderna scienza infermieristica, e in questo secolo di storia gli infermieri si sono distinti nei vari paesi del mondo per la loro professionalità nel prendersi cura delle persone che necessitano di soddisfare il bisogno di salute. Continuamente le persone affidano la cura dei loro bisogni di salute alla professionalità degli infermieri. Tale professionalità è sempre più riconosciuta dai nostri cittadini tanto che nel “Rapporto Osservasalute 2010” all’operato degli infermieri italiani, ancor più dei medici, è stata attribuita una percentuale di gradimento dell’88% degli intervistati. Così, a prezzo di grandi fatiche che vedono gli infermieri italiani in perenne carenza – come confermato dal Piano Sanitario Nazionale 2011/2013 –, con una presenza al lavoro oltre il proprio orario normale (la Ragioneria dello Stato analizzando i dati della spesa 2007-2009 ha affermato che per gli infermieri si ricorre in molte regioni ad un eccesso di straordinari) ed esercitando la professione spesso con contingenti inadeguati per garantire un minimo di qualità nell’assistenza (in molte regioni i piani di rientro dal deficit sanitario hanno colpito principalmente la categoria infermieristica perché più numerosa e flessibile), gli infermieri italiani si prendono cura della salute degli italiani in molti casi a scapito della propria. Professione ricercata nel mercato del lavoro soprattutto al nord (nonostante ci sia carenza anche nelle regioni del sud che non possono assumere per il blocco del turn over dei piani di rientro), gli infermieri rappresentano una risorsa fondamentale per garantire la durata e la qualità di vita dei cittadini. “Nonostante questa situazione di valore per la società, le istituzioni – afferma il segretario Nazionale Nursind dott. Andrea Bottega – spesso dimenticano di dare i giusti riconoscimenti a chi garantisce 24 ore su 24, 365 giorni l’anno il funzionamento del sistema sanitario nazionale, uno dei migliori del mondo (i dati del Ministero della Salute dicono che sono 247.000 gli infermieri del SSN). Riconoscimenti andati delusi in questi giorni con l’emanazione del decreto legislativo sui lavori usuranti che, di fatto, vede esclusa la categoria degli infermieri; con il blocco della contrattazione previsto dall’ultima legge finanziaria, con le riduzioni delle dotazioni organiche a seguito dei piani di rientro di molte aziende e regioni, con l’attacco alla parte gestionale della professione (dirigenza e coordinamenti) in alcune aziende e regioni, con l’ancora da venire trasformazione da Collegio ad Ordine per la rappresentanza professionale, con il mancato riconoscimento della possibilità di svolgere la libera professione. Per quanto ancora potrà reggere la pazienza degli infermieri?” In verità gli infermieri dimostrano sempre più di volersi organizzare per contare nel momento delle scelte politiche-organizzative. Nursind ne rappresenta 16.000 in tutta Italia a livello sindacale con una costante e continua crescita, segno di un disagio lavorativo sempre più evidente e di una volontà di riscatto della categoria. E nonostante le difficoltà che si palesano quotidianamente gli infermieri italiani danno garanzie ai cittadini e vorrebbero darne sempre più in merito al prendersi cura dei loro bisogni. “L’autonomia professionale e la qualità dell’assistenza sono principi che Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, ha sempre presente nella sua azione. Su questi due pilastri poggiano la crescita del professionista e la fiducia nella professione. L’essere un sindacato di professionisti e non solo di lavoratori ha questo valore aggiunto – afferma sempre Andrea Bottega – che ogni rivendicazione tiene conto della sicurezza per il cittadino e per il professionista che la deve erogare secondo gli standard internazionali più elevati.” È bene ricordare che oltre alla difficoltà di garantire cure affidabili in regime di contenimento degli organici (gli ultimi dati OCSE parlano di una carenza stimata in Italia tra i 100.000 e i 110.000 infermieri), la categoria infermieristica è composta per l’80% da donne e questo comporta difficoltà organizzative per conciliare i tempi lavorativi con quelli familiari. “E’ questa una problematica tenuta sempre in scarsa considerazione. Molte aziende sanitarie stanno rivedendo i rapporti di lavoro a part time mettendo così il personale ancor più in difficoltà. Anziché incentivare ed aumentare le riduzioni d’orario e tenere le professioniste infermiere nel mondo del lavoro – continua il segretario nazionale – le aziende impongono una stretta rivedendo unilateralmente i contratti di lavoro.” Il vero problema è certamente la scarsa retribuzione rispetto alle responsabilità (disciplinari, civili e penali), al percorso di studio (laurea e master specialistici), e ai molti disagi legati al contatto con agenti patogeni, alla movimentazione dei carichi e al lavoro notturno (circa il 20% dei lavoratori ha un qualche esonero dovuto all’usura da lavoro). Questa situazione fa sì che circa il 35% degli iscritti ai corsi di laurea in infermieristica abbandoni gli studi prima del conseguimento della laurea, rappresentando per molti un “ripiego” la scelta di diventare infermiere. Le diverse iniziative a livello provinciale poste in essere per questa ricorrenza affermano ancora una volta il forte legame che esiste tra gli infermieri e i loro assistiti, tra la professione e i cittadini e con loro vogliamo condividere questo momento di festa. “E’ questa anche l’occasione per ricordare che il Nursind si sta impegnando – continua Andrea Bottega – a promuovere e supportare nuove iniziative per offrire un’assistenza professionale sempre più vicina ai cittadini, come ad esempio la presenza dell’infermiere nelle farmacie o l’infermiere di famiglia che possono essere validi supporti all’assistenza domiciliare sgravando le strutture ospedaliere.” L’infermiere a buon diritto, dunque, gode della fiducia dei cittadini perché nella sua storia ha dimostrato sempre di saper aggiornare le proprie competenze e stare al passo con i loro bisogni. A livello nazionale quest’anno ospiteremo (il 13 e 14 maggio) dei colleghi del sindacato infermieristico della Bosnia-Erzegovina, con cui sottoscriveremo un accordo di collaborazione. Nursind, infatti, ha una vocazione europeista (come richiamato dalla propria bandiera) e sta collaborando anche con altri sindacati (Spagna e Slovenia) per costruire l’unione dei sindacati infermieristici europei.
12 Maggio, giornata internazionale dell’infermiere: “il cittadino si affida alle cure dell’infermiere, professionista dell’assistenza
- Maggio 11, 2011
- 4:17 pm
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