Niente libertà per l’onorevole Riccardo Minardo. Il parlamentare regionale modicano resta, dunque, agli arresti domiciliari, come la moglie, Pinuccia Zocco. L’ha deciso il Tribunale del Riesame di Catania, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi, che ieri, sul filo di lana, ha depositato il dispositivo di sentenza sulla vicenda Copai, il Consorzio di Promozione dell’Area Iblea, con il quale lascia ai domiciliari i due coniugi, uno nella villa di Contrada Cappuccina e l’altra nell’appartamento di Corso San Giorgio che ha rigettato la loro richiesta di remissione in libertà. Erano stati raggiunti, insieme con altri tre, da ordinanza restrittiva il 26 aprile scorso, perché accusati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate ai danni della Comunità europea, dello Stato e di altri enti pubblici, ma anche di malversazione, evasione fiscale e riciclaggio. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore capo di Modica, Francesco Puleio. Il Gip del Tribunale di Modica, Patricia De Marco, lo scorso cinque maggio, aveva rigettato un’analoga richiesta, ritenendo che permangano i gravi indizi di colpevolezza. Un altro collegio sta valutando la posizione di altri tre indagati, Sara Suizzo, presidente del Copai, del marito Mario Barone, e dell’imprenditore Pietro Maienza, difesi dagli avvocati Giovanni Riccotti La Rocca e Gianluca Gulino. e la decisione è attesa entro lunedì. Nella sostanza anche il Tdr ha confermato quanto sostenuto dal piemme Puleio e dal Gip. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero reso dichiarazioni tra loro contrastanti e contraddittorie. In quella sede il Gip di Modica, inoltre, ritenendo sussistente un pericolo di inquinamento delle prove, aveva rigettato anche la richiesta dei difensori dei coniugi Minardo- Zocco, gli avvocati Carmelo Scarso e Raffaele Pediliggieri, di essere autorizzati a eseguire la misura degli arresti domiciliari nella stessa abitazione. Restrizione che resta vigente. A questo punto si prospetta un cambiamento degli scenari anche politici. La prossima fase è il ricorso alla Corte di Cassazione e ci vorranno almeno 40-45 giorni di tempo. E’ possibilissimo, quindi, che il Consiglio dei Ministri, ritenendo fondate, a questo punto, le accuse, decida quantomeno la sospensione del parlamentare dall’Ars per dare modo all’Assise regionale di continuare a lavorare. La prassi prevede almeno la sospensione e la nomina di un sostituto, in questo caso l’attuale sindaco di Pozzallo, Giuseppe Sulsenti, fino a quando la posizione del parlamentare modicano non sarà definita.
Copai/gate. La decisione del Riesame suona come la fine politica di Riccardo Minardo
- Maggio 14, 2011
- 7:56 am
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