Sposando in pieno lo spirito della legge che, dal prossimo anno scolastico, propone lo studio della cultura siciliana nelle scuole, e anticipando i tempi della sua attuazione, da domani a mercoledì, l’auditorium della Vann’Antò conclude l’anno dedicato al poeta cui è intitolato l’istituto. Si chiudono, così, le celebrazioni con le quali si sono ricordati i 50 anni della scomparsa del poeta vissuto tra Ragusa e Messina.
Il programma di domani prevede, alle 17.30, l’inaugurazione della mostra di sculture in pietra asfaltica di Roberto Lo Magno e della mostra fotografica di Saro Distefano sulla vita dei picialuori. Seguirà la premiazione del concorso poetico «POET’ANTÒ» che ha riscosso enorme successo, considerato che la giuria ha dovuto esaminare oltre trecento poesie. Le celebrazioni proseguiranno martedì alle 18, con la presentazione del nuovo progetto editoriale di Antonio Paolino Editore che riguarda la pubblicazione della “Pici” a cura di Saro Distefano, Giorgio e Francesca Flaccavento. Emblematico è il titolo del contributo del professor Flaccavento «Nta pici a rarica», cui fa da sfondo il lavoro di Saro Distefano «La pece: la roccia che ha fatto Ragusa». Concluderà il primo momento Francesca Flaccavento («Una mappa poetica di comunità di Ragusa nella “Pici”». Sempre martedì, verrà ripreso il progetto della realizzazione di un parco e di un museo delle miniere per il quale esiste già una legge della Regione per la quale si spese l’on. Giorgio Chessari. Gli architetti Massimo rabante, Ivan Laquidara, Luisa Licitra e Salvatore Lo Gioco presenteranno, a questo proposito, un loro studio («Il territorio è cultura: un parco minerario per la valorizzazione di risorse dimenticate»).
La terza giornata, con inizio alle 17, prevederà la testimonianza di una allieva di Vann’antò, Maria Meli, e la visione del documentario Rai «Vann’antò e la poesia» di Sergio Palumbo. Sarà presente l’autore, che è un redattore della pagina cultura di “Gazzetta del Sud”, che interverrà su «Dal futurismo all’impegno civile». Ultimo intervento quello di Ciccio Licitra sulla poesia della pece.
Tutte le iniziative sono promosse dalla scuola media Vann’Antò e organizzate con il supporto del Comune di Ragusa, della Provincia regionale di Ragusa, dell’Ufficio scolastico provinciale di Ragusa, della Banca Agricola Popolare di Ragusa e del Cral dello stesso istituto di credito.
«L’Anno Vannantoniano – affermano il dirigente scolastico Giovanni Giaquinta e la professoressa Donatella Ventura – non vuole essere uno sterile ricordo del poeta scomparso, ma un invito alla riscoperta dei valori autentici della ragusanità. Nel mondo dei picialuori si trovano le radici più nobili della nostra città. L’Anno Vannantoniano vuol essere un viaggio nella poesia, una rinnovata passione per la relazione educativa che Giovanni Di Giacomo espresse nella vita e nel lavoro, come uomo e come poeta».
Da domani la tre giorni conclusiva dell’Anno Vannantoniano a Ragusa e Messina
- Maggio 22, 2011
- 3:26 pm
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