La CGIL di Ragusa dice no al prelievo di sabbia dal litorale ibleo da pasrte della Arenaria srl

La CGIL di Ragusa non può non esprimere preoccupazione e inquietudine per la notizia, secondo la quale una società emiliana, “Arenaria srl” di Bologna, ha chiesto alla Capitaneria di Porto di Pozzallo la licenza, della durata di sei anni, per prelevare da una profondità che varia dai 9 e sino a 60 metri, sabbia e ghiaia dai fondali, per tutta la costa che va da Scoglitti a Pozzallo, per il ripascimento di alcune coste emiliane.
Si tratta, senza alcun gioco di parole, dichiara Giovanni Avola, del solito tentativo di scippo violento nei confronti di un territorio il cui ambiente e paesaggio non solo sostengono il nuovo volano dell’economia iblea,ovvero il turismo in tutte le sue forme, ma il lavoro di centinaia di pescatori che da quei fondali marini, ove insiste la fauna e l’humus per la riproduzione ittica, traggono vantaggio e condizioni vitali per poter continuare la loro attività.
La CGIL di Ragusa esprime, intanto, piena solidarietà e sostegno alla causa dei pescatori del Consorzio del dipartimento di Scoglitti perché questo ennesimo attentato alle nostre coste, al nostro mare e alla nostra economia venga sventato e denunciato ed auspica un intervento di tutti gli enti preposti perché un’opposizione ferma venga inoltrata, alla Capitaneria di Porto di Pozzallo contro l’istanza presentata dalla società bolognese.
Su questa vicenda è auspicabile un intervento chiaro e fermo della Regione Siciliana che oltre a doversi difendere dalle trivellazioni off shore da parte delle multinazionali straniere deve comprendere che adesso c’è da fronteggiare un attacco, senza precedenti, contro le nostre coste e il nostro mare proprio quando da quel versante cominciano a lievitare gli indici economici grazie ad un rinato interesse dei turisti e dei visitatori per il Sud-Est siciliano.

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