Il consigliere provinciale del PdL Ignazio Nicosia denuncia il tentativo di impoverire ancora di più la già debole risorsa archeologica dell’area Ipparina , (dovuta soprattutto alla non attenzione degli organi competenti), e precisamente del sito archeologico di Kamarina. “Non è solo la flora è la fauna a rischio” dichiara il consigliere provinciale del PDL “ ma il sito archeologico marino antistante Kamarina, perché oltre alla sabbia sarebbero devastati ed asportati innumerevoli reperti archeologici risalenti all’era ellenica, tutto ciò in barba all’ ordinanza n.13 e n.14 del 1993 che vieta, al fine di proteggere e tutelare i reperti archeologici sommersi esistenti nel tratto di mare antistante il parco archeologico che costituisce un’area marina di interesse storico-artistico ed archeologico, la pesca con qualsiasi mezzo o attrezzo , l’immersione a qualsiasi scopo effettuata, l’ancoraggio al fine di evitare il danneggiamento ad opera dell’ancora e della relativa catena, dei relitti sommersi “- aggiunge Nicosia “ l’ordinanza non riporta il divieto di asportare sabbia ma penso che ciò sia insito e non ha bisogno di nessuna precisazione.” -continua il consigliere-” Questo tratto di mare è precisamente compreso tra la foce del torrente RIFRISCOLARO ad est , la foce del fiume Ippari ad ovest ed in mare la batimetrica dei 10 metri corrispondenti a circa km 1,200 dalla battigia, ne consegue che in base alla richiesta fatta dalla società ARENARIA, tutta l’area interessata per il prelievo di sabbia e ghiaia rientra all’interno dell’area archeologica marina
UN ALTRO TERRIBILE SCEMPIO SI STA PERPETRANDO NEI CONFRONTI DEL TERRITORRIO IPPARINO E IBLEO. A RISCHIO L’ AREA MARINA DEL SITO ARCHEOLOGICO DI KAMARINA
- Maggio 24, 2011
- 5:02 pm
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