Caso Staglianò/Minardo. Modica, la Diocesi giustifica il Vescovo

L’atteso, auspicato comunicato del Vescovo, anzi della Diocesi di Noto, sulla vicenda che ha coinvolto da una settimana a questa parte il Vescovo, Monsignor Antonio Staglianò, che lo scorso 19 maggio, durante l’omelia della messa che stava celebrando al Santuario della Madonna delle Grazie, ed anche alla fine, aveva invitato i fedeli a pregare per la famiglia dell’onorevole Riccardo Minardo, che stava soffrendo per il provvedimento restrittivo ai domiciliari cui è sottoposto l’esponente politico del MpA e la moglie per l’inchiesta Copai, è arrivato alla nostra redazione. “Il Vescovo – spiega l’ufficio Comunicazioni Sociali della Curia – non intendeva entrare nella questione giudiziaria, come egli stesso ha affermato durante l’omelia: «sarebbe un mancare di rispetto alla legge, perché rispettiamo la legge, che vada avanti e faccia il suo percorso». Era piuttosto sua intenzione approfittare del caso per parlare della misericordia di Dio e dello stile che la Chiesa deve far proprio nei confronti di “tutti”, senza parzialità di persona». Staglianò aveva invitato a pregare facendo chiaramente il nome dell’onorevole Minardo, suscitando la reazione di alcuni fedeli che si erano alzati ed avevano lasciato la chiesa e, soprattutto della comunità, in generale, che in questi giorni ha manifestato grande disappunto anche attraverso internet. “Del resto – dice ancora la Curia – il Vescovo si è fatto più volte carico di situazioni di sofferenza. Basti ricordare la sua partecipazione personale in occasione della dipartita della giovane insegnante di religione Rosanna Di Natale e della tragica vicenda della morte del giovane scalatore Calogero Gambino, e «la vicinanza espressa ai piccoli commercianti e artigiani che a Modica, e non solo, vivono schiacciati dal peso dei debiti di natura fiscale». Secondo l’Ufficio Comunicazioni Sociali, il Vescovo, in realtà, ha voluto porre la sua attenzione sul valore che deve avere il tema della povertà nella vita della Chiesa. È vero che occorre, secondo la prospettiva biblica, imparare a privilegiare il servizio ai poveri, ma è altrettanto vero che nell’annuncio ai poveri non possiamo esimerci dall’assimilare il grande mistero della povertà. La Chiesa deve, prima di ogni opzione privilegiata, accogliere il messaggio della povertà che trapela dallo stile che Gesù ha assunto nella relazione con le persone che ha incontrato. Per la verità in molti si sarebbero attesi un messaggio di scuse da parte dell’alto prelato che, probabilmente, sarebbe stato più apprezzato per giustificare la “gaffe”. Monsisgnor Staglianò, poi, entra anche nel merito della trasmissione andata in onda mercoledì 18 maggio scorso su Rai Uno, condotta da Vittorio Sgarbi, che ha suscitato non poche reazioni sul modo con cui il vescovo è stato reso partecipe. “Sua Eccellenza – viene giustificato – era stato invitato a parteciparvi ed il programma prevedeva un dibattito teologico su Dio con la presenza di altri interlocutori. Solo il giorno prima si è avuta notizia della modifica della scaletta riguardante il programma. Il tema non fu più su “Dio”, ma sulla “figura del padre”. Pertanto, il Vescovo è stato costretto, a motivo del taglio di improvvisazione preso dalla trasmissione, a limitarsi ad un intervento di pochi minuti. Suo desiderio era quello di rendere presente la Chiesa nell’agorà dei media e rendere ragione della fede cattolica.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa