Ragusa, Il presidente di Confagricoltura Gambuzza: “Grosse partite di ortaggi contaminati rifiutate dall’Ue potrebbero invadere i mercati italiani”

L’epidemia del batterio E. coli, del ceppo enteroemorragico (Ehec), che ha colpito la Germania provocando la morte di quattro persone e infettandone altre 600, sembra sia stata provocata dal consumo di ortaggi provenienti proprio dalla penisola iberica. Il presidente di Confagricoltura Ragusa, Sandro Gambuzza, lancia l’allarme. “Temiamo – dice – che grosse partite di ortaggi e verdura rifiutate dall’Unione europea proprio per questo motivo, in quanto ritenute a rischio contaminazione E. coli, vengano distribuite sui mercati italiani con grave rischio per la salute dei consumatori e pesante danno per gli agricoltori siciliani ed iblei in particolare”.
Ad annunciare la scoperta è stato proprio il ministro della Sanità di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks, sulla base di analisi eseguite dall’Istituto di Igiene della città-Land. “Ci stiamo informando per quanto riguarda la situazione nel nostro Paese – chiarisce Gambuzza – e abbiamo preso atto delle dichiarazioni di Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità, la quale sostiene che in Italia il pericolo è limitato”.
La situazione dell’epidemia vede segnalazioni in altri 6 Paesi dell’Unione Europea, oltre alla Germania. Ci sono infatti anche Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Austria e Svizzera. “Nella consapevolezza che l’ortofrutta prodotta in Italia è la più sicura a livello Ue, occorre scongiurare l’accesso in Italia di queste partite ed a tal proposito confidiamo nell’attività delle autorità sanitarie italiane – conclude Gambuzza – affinché continuino a monitorare con la massima attenzione la questione che proprio per le ricadute che la stessa potrebbe avere anche sul nostro territorio, è da ritenere molto delicata”.

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