La partita che non ti aspetti. Oncoibla Padua Ragusa-Aquile Enna, considerando che gli ospiti erano arrivati al Petrulli di Ragusa in 13, e tenendo conto della presunta superiorità tecnica della squadra di casa, era una partita dal risultato scontato e nettamente in favore della squadra iblea. E invece abbiamo assistito alla partita che non ti aspetti, con i ragusani sotto fino al 45° e mai convincenti fino in fondo.
Che la partita non sarebbe stata quella che tutti si aspettavano, i presenti ne hanno avuto sentore già al 2° quando un Peppe Iacono, insolitamente distratto, si mette a cincischiare con un pallone che rimbalza attorno alla propria linea di meta, lasciando Arena libero di farlo suo e schiacciare in meta proprio sotto ai pali. Comito trasforma facilmente. 0 a 7.
I ragusani sembrano con la testa già alle vacanze e, nonostante la superiorità numerica, non riescono ad imbastire azioni pericolose, intestardendosi a giocare soprattutto con il pacchetto avanzato. Al 10°, finalmente, gli azzurri decidono di giocare alla mano e l’ala Gianluca “Littorina” Tumino, con uno scatto dei suoi, dopo aver rotto il placcaggio del suo diretto avversario, riesce a violare la meta giallonera. Peppe Iacono trasforma. 7 a 7. Non c’è tempo per gioire, né per illudersi che la partita stia per cambiare, che un altro errore azzurro, questa volta di Michele Bracchitta, permette a Grillo di riportare in vantaggio la propria squadra. Comito dalla piazzola è implacabile. 7 a 14.
Nell’occasione della meta ennesa Bracchitta si fa anche male ed è costretto a lasciare il posto a Carmelo Dimartino. I ragusani non ci stanno però a perdere, soprattutto perché in 15 contro 13, e si lanciano in attacco. Ma si tratta di attacchi confusi, a volte intestardendosi con azioni solitarie, senza la lucidità necessaria per far fruttare la propria superiorità numerica. A tutto ciò si aggiunge l’arbitro, il signor Antonio Gentili di Messina, al debutto assoluto in serie C, che dopo un buon inizio, perde il filo della partita e si mette a fischiare il più delle volte a sproposito (ma perché il Comitato Regionale ha mandato allo sbaraglio un giovane e promettente arbitro e non lo ha fatto seguire da un tutor?). Ne vengono fuori minuti confusi e nervosi. Al 31°, un’altra delle poche azioni giocate alla mano della squadra iblea porta alla seconda meta di Tumino. La posizione è parecchio laterale e Iacono non centra i pali. 12 a 14. Il primo tempo, in pratica si chiude qui. Il secondo, dopo una strigliata di Peppe Gurrieri ai propri uomini, si apre, a conferma del nervosismo che serpeggia tra le due fila, con il giallo ai danni di Lo Presti e Schimmenti, rei di uno scambio di vedute troppo intenso.
Al 45°, finalmente, l’Oncoibla Padua passa in vantaggio grazie a una meta di Stefano Bellina che conquista un pallone di nessuno a centro campo e vola indisturbato fin sotto i pali. Capitan Iacono trasforma. 19 a 14.
I padroni di casa sembrano sbloccarsi e cinque minuti dopo marcano la meta del bonus con Enoc Valenti, che riceve un passaggio da un compagno di squadra e, dopo aver rotto un placcaggio, va a schiacciare sotto i pali. Iacono trasforma ancora. 26 a 14.
A questo punto i pochi presenti sugli spalti del Petrulli si aspettano che la propria squadra straripi. Invece gli azzurri tornano a un gioco involuto fatto di errori e confusione e, addirittura, al 67°, sono gli ospiti ad accorciare con una punizione di Comito. 26 a 17. Cinque minuti dopo è un reattivo Stefano Iacono a segnare la meta che ristabilisce le distanze. Peppe Iacono trasforma facilmente. 33 a 17. Ma gli ennesi sono duri a morire e, il tempo di riprendere il gioco, marcano la loro terza meta con Cammarata, bravo a saltare in touche e poi a entrare in area di meta. Ancora più bravo è Comito che trasforma nonostante calci quasi a ridosso della linea laterale. Sul 33 a 24 si chiude anche la partita. Onore all’Enna, che ha disputato un’ottima partita, nonostante l’inferiorità numerica, e tutto sommato anche ai ragusani, probabilmente scesi in campo scarichi e con la testa già alle meritate vacanze, che son stati bravi a raddrizzare una partita che non si era messa troppo bene.