La Cgil di Ragusa dice no al Capolarato e sostiene la campagna nazionale per una legge contro questo drammatico fenomeno sociale e lo sfruttamento della manodopera. Mercoledì scorso nei locali della Fiera Emaia, La Cgil, la Fillea e la Flai di Ragusa hanno tenuto un momento di riflessione alla presenza del segretario del Cdl di Vittoria Peppe Scifo, di Salvatore Carpintieri, segretario generale della Flai CGIL di Ragusa, di Salvatore Tripi, segretario generale della Flai CGIL Sicilia e di Franco Tarantino, segretario generale della Fillea Sicilia. Hanno tenuto interventi Don Beniamino Sacco della Parrocchia dello Spirito Santo di Vittoria, che porta sulle spalle il peso di un’assistenza ( circa 200 pasti al giorno e un tetto per gli extracomunitari e famiglie) e Antonio Riolo, segretario della Cgil Sicilia. Il dibattito è stato moderato da Paolo Aquila, segretario generale della Flai Cgil di Ragusa e concluso da Mercedes Landolfi, segretario nazionale della Fillea CGIL.
La consistenza e la responsabilità dei ruoli dei partecipanti dimostra l’attenzione che la CGIL pone rispetto a questo problema.
La realtà di Vittoria e del circondario è piuttosto indicativo dello sfruttamento della forza lavoro degli extracomunitari costretti a lavorare dalle 10 alle 15 ore al giorno per 4 o 5 euro l’ora per i più fortunati (in regola con il permesso di soggiorno).Per gli altri, ovvero i clandestini solo lavoro senza alcuna certezza di poter avere una retribuzione a volte in condizione di schiavismo.
Per tale ragione la CGIL propone l’aggravamento delle pene in caso di sfruttamento delle braccia lavoro che il più delle volte viene mediato da caporali che pretendono la loro percentuale nelle misere paghe di questi poveri disgraziati. Tutto ciò alla fine oltre che determinare condizioni umane disperate crea concorrenza sleale rispetto a chi, impresa, opera nella legalità rispettando le regole.
Ma quali i dati ufficiali. Negli elenchi ingaggi dell’INPS dello scorso anno sono 26 mila le unità poste in regola, ovvero 2000 in più rispetto l’anno precedente: a Vittoria, Ispica e Acate si registra un aumento delle giornate lavorative. C’è un risvolto della medaglia rispetto a quanto emerge ufficialmente. In una studio, si chiama sintesi, della Union Camere la provincia di Ragusa è all’ultimo posto come territorio per infedeltà fiscale. Ovvero risulta una livello di benessere ( il calcolo è fatto tra l’altro con le immatricolazioni delle auto di lusso superiori ai 2000 cc) che stride in rapporto ai redditi che vengono dichiarati. Ragusa, in questa direzione, supera del 30% il dato della Lombardia. A questo va dunque aggiunto un altro dato: che lo Stato non controlla e sul mercato del lavoro non ci sono i dovuti controlli o sono del tutto insufficienti.
La CGIL, dunque, lancia la sfida e propone un articolato di legge contro il capolarato con pene più severe a adeguate a ad un fenomeno che oltre che sociale è soprattutto criminale. Antonio Riolo la sintetizza dicendo:” dal magreb (che vuole dire tramonto) nasca l’alba dei nuovi diritti. Dove tramonta il sole nasca l’aurora dei valori.”
No al Capolarato. La CGIL Ragusa sostiene la campagna nazionale contro questo dramma sociale.
- Giugno 3, 2011
- 2:24 pm
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