Operazione antidroga “Campailla”. Modica, sette rinvii a giudizio

Operazione “Campailla”. Rinviati tutti a giudizio gli arrestati. E’ questo quanto ha deciso il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, accogliendo in toto la richiesta del pubblico ministero, Alessia La Placa. Il prossimo 28 settembre compariranno davanti al Collegio Penale, Marco Ruta, 25 anni, e la sua fidanzata, Mariagrazia Sammito, 21 anni, Mauricio Edgar Affè, 22 anni, Billel Jallabi, 23 anni, tunisino residente a Modica, Tiziano Cicciarella, 19 anni, Rosario Lipari, 30 anni, e il ventinovenne Gianluca Nanì. In atto sono tutti ancora detenuti ad eccezione di Jallabi, che si trova ai domiciliari in una comunità per il recupero. Sei di loro furono arrestati nel corso dell’operazione antidroga “Campailla”, eseguita dai carabinieri lo scorso trenta ottobre. Le sette ordinanze di misura cautelare ritengono che gli interessati siano responsabili, a vario titolo, della gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nella zona di Piazza Albanese, comunemente chiamata Piazza Campailla per la presenza del palazzo omonimo, da cui il nome dell’operazione. Nei confronti di Gianluca Nanì, visto il ruolo minore avuto nella commissione dei reati, era stata adottata solo la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ma qualche giorno dopo fu arrestato dagli agenti del Commissariato, proprio circa un’ora dopo avere lasciato il Tribunale dove essere stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia, perchè trovato in possesso di droga. A Ruta e alla Sammito, rinchiusi entrambi nel carcere di Ragusa, è stato concesso di potersi incontrare all’interno del luogo di pena. La mancata modifica della misura cautelare in carcere dipenderebbe dal fatto che gli interessati avrebbero operato in gruppo e non singolarmente acquistando droga a Palermo e a Vittoria in particolare per rivenderla a Modica. Il collegio dei difensori è composto dagli avvocati Angelo Iemmolo, Carmelo Scarso, Raffaele Pediliggieri, Mario Caruso, Giovanni Favaccio e Pietro Latino

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