Modica. L’autopsia ha confermato che il ghanese deceduto all’Ospedale Maggiore era affetto da pancreatite

L’autopsia ha confermato. Il ventiseienne ghanese, sbarcato lo scorso 30 maggio insieme ad altri 931 migranti, è deceduto per pancreatite. Il giovane che da Pozzallo era stato trasferito nel centro di accoglienza di Rosolini, era stato colto da malore per cui si era deciso di ricoverarlo all’Ospedale Trigoria di Noto. Qualche giorno dopo la situazione si era aggravata per cui era stato “dirottato” al “Maggiore” di Modica dov’era arrivato in stato pre-comatoso, con sospetta epatite. Nella divisione di Malattie Infettive era stato sottoposto a tutti gli esami possibili attraverso i quali è emerso un quadro estremamente critico. Il giovane extracomunitario, infatti, presentava uno stato settico con la funzionalità di reni, fegato, pancreas, cuore e polmoni compromessa. La prima ipotesi fatta dal primario Antonio Davì circa le cause del decesso era uno shoc settico determinato da una pancreatite, anche se lo stesso Davì aveva chiesto di potere approfondire la questione attraverso l’esame autoptico per capire se l’immigrato soffrisse di altre patologie per le quali non c’è stato il tempo per accertarle. Le analisi, comunque, avevano già escluso un’eventuale epatite virale. L’autopsia ha ufficialmente allontanato l’eventuale allarmismo in tal senso. Il ghanese è già stato restituito alle autorità e seppellito presso il cimitero di Rosolini con spese a carico dell’amministrazione comunale del centro aretuseo

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