Ospedale Maggiore Modica. In Cardiologia risolto il problema-porte

Via ai lavori di allargamento della porte della Divisione di Cardiologia dell’Ospedale Maggiore. Da un paio di giorni gli operai edili stanno provvedendo a rendere accessibili tutti gli ambulatori dell’Unità Operativa per far si che ogni locale sia accessibile anche con i letti che trasportano i degenti anche dalle altre divisioni. E’ sicuramente una decisione che darà contezza all’impegnativo lavoro di una delle unità ospedaliere più importanti e, come è giusto fare rilevare, dove operano delle professionalità considerevoli e dove i risultati per l’utenza sono eccellenti, anche per gente da ogni parte proprio per gli echi positivi che ci sono. Il problema era sorto alcuni giorni fa quando un’anziana donna, ricoverata in altro reparto, era stata trasferita in Cardiologia, settore, questo, che da qualche settimana è stato collocato nella nuova ala del “Maggiore”, per degli accertamenti cardiologici. Il letto, però, non era potuto entrare nell’ambulatorio attrezzato perchè la porta era stretta. Gli operatori, allora, avevano dovuto fare di necessità virtù, procurandosi un separé per garantire la privacy alla donna, ed effettuando gli accertamenti nel corridoio. “Secondo me – ha spiegato il direttore sanitario, Piero Bonomo – è una questione di organizzazione. Ci sono dei locali dove le porte consentono l’accesso dei letti e quindi si sarebbero potuti utilizzare questi. E’ anche vero che siamo in una fase di assestamento ma molto presto saremo in grado di avere la massima efficienza e faremo in modo che non ci siano più questi problemi”. Promesse mantenute visto che sono immediatamente entrati all’opera gli operai. Nessuna polemica, insomma, nella vicenda ma solo il dato di fatto di una situazione anomala che, magari, è servito per correre responsabilmente ai ripari senza che possano arrivare altre segnalazioni del genere. “Abbiamo avviato i trasferimenti dallo scorso mese di febbraio – spiega il direttore generale dell’Asp, Ettore Gilotta – e quindi ci si sta organizzando. Veniamo fuori da una grossa vicenda giudiziaria su questo fronte, abbiamo dovuto impegnare trecentomila euro per potere aprire la nuova struttura che, voglio sottolineare, era attesa da oltre vent’anni. Stiamo cercando di sopperire ai disagi prima possibile”.

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