Lavoro clandestino. Modica, il giudice assolve gestore di un call center

Incassa l’assoluzione il gestore di un call center di Modica. Il giudice monocratico del Tribunale, Anton Giulio Maggiore, ha pronunciato la sentenza con la formula “il fatto non sussiste” nei confronti di Mohamed Sayadi, tunisino di 43 anni, residente in città, difeso dall’avvocato Giuseppe Pellegrino, a conclusione del processo nel quale era stato accusato di avere dato lavoro nel suo esercizio di Via Conceria, nel centro storico, ad un connazionale non in regola con il permesso di soggionro, anche se aveva presentato già istanza per ottenerlo. I fatti risalgono al mese di settembre del 2006 quando nell’esercizio si presentarono, per dei controlli, gli agenti del Commissariato e trovarono il clandestino. Non c’era il titolare, momentaneamente allontanatosi. Quando rientrò gli furono contestati i reati e per lui scattò la denuncia. Nel corso del procedimento penale, il difensore ha dimostrato che l’extracomunitario clandestino non era stato assunto in nero da Mohamed Sayadi ,ma che si trattava di un avventore del call center perchè doveva telefonare. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, aveva chiesto la condanna a otto mesi di reclusione mentre il magistrato giudicante, come si diceva, ha ritenuto che non ci fossero gli estremi del reato, accogliendo, dunque, la tesi difensiva dell’avvocato Pellegrino, per cui ha deciso per l’assoluzione dell’uomo che già qualche settimana fa aveva ottenuto un’altra assoluzione insieme ad altre quattro persone, quando fu sostenuto che nel suo locale sarebbero state effettuate operazioni in tempi diversi di trasferimento di denaro senza che l’esercizio fosse iscritto all’Ufficio Italiano Cambi.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa