La querelle tra la Cgil provinciale e Romina Licciardi, colei che aveva denunciato tentativi di abusi sessuali, reiterati, sul posto di lavoro (era dipendente della Camera del lavoro territoriale Ragusa), da parte di un superiore,torna d’attualità, torna alla ribalta. I fatti sono da ricondurre al 2010 ed hanno portato alla collocazione della donna in in aspettativa non retribuita dal primo luglio 2004 mentre dal 2002 la Licciardi era stata segretaria confederale provinciale con delega al mercato del lavoro e alle politiche di genere, e dall’aprile 2004 nominata, su designazione della Cgil, Sicilia consigliere di pari opportunità.
«Considerato –scrive adesso Licciardi- che successivamente al mio rientro in servizio presso la Cgil Camera del lavoro territoriale di Ragusa, in data 30 dicembre 2009, mi è stato sottoposto per la firma un verbale di conciliazione a firma del segretario generale pro tempore Giovanni Avola, con il quale, tra l´altro, avrei dovuto rassegnare le miei irrevocabili dimissioni dal posto di lavoro; visto che successivamente ho provveduto a diffidare formalmente la Cgil di Ragusa; poiché dalla decisione di avviare le procedure di espulsione a tutt´ oggi, trascorso circa un anno e mezzo, nessun organo di garanzia interno alla Cgil ha “attivato i relativi adempimenti” e che nessun accertamento di responsabilità è stato mai formalmente adottato dagli organi preposti, richiedo formalmente alla Commissione di Garanzia di procedere con le strutture del caso al fine di accertare eventuali violazioni statutarie e regolamentari, nonché di procedere alla mia audizione».