Le antenne di Via Botta a Modica Alta. Migliore: “Le verità scomode”

Le antenne di Via Botta e le verità scomode. Imposta su questo concetto la sua replica il consigliere comunale Giovanni Migliore, alle rimostranze di Enzo Ruffino, ex consigliere e residente nell’arteria oggetto del contendere, relativamente alle antenne per la telefonia mobile sistemate su un immobile del luogo. “Voglio convincere – spiega Migliore – chi si erge a paladino d’interessi cittadini con autonomina che per essere credibili al cospetto degli altri bisogna essere cristallini come diamanti e dire le verità interamente e non solo quelle parti che convengono. Il piano Polab che disciplina il posizionamento delle antenne di telefonia mobile è stato approvato nel 2006 con una delibera consiliare. Il Regolamento Comunale per garantire la tutela della salute, dell’ambiente e la minimizzazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici fu approvato nel Febbraio 2009. Da quel momento, esistono gravi inadempienze e sottovalutazioni dell’ufficio comunale competente e dell’Amministrazione comunale in ordine all’incapacità di vigilare sul rispetto delle norme in materia, avallando di fatto l’illegalità rispetto a quanto previsto dal piano stesso”. Ruffino era stato pesante con Migliore ma anche con Paolo Nigro, promotori della protesta dele scorse settimane, ritenendo che alle iniziative non erano seguiti i fatti. “Se è vero com’è vero che l’articolo 3, comma 3° del regolamento, prevede l’installazione delle antenne su immobili di proprietà comunale – replica Migliore – chi mi attacca per improbabili ritorni di visibilità politica, non avrebbe fatto meglio il suo dovere denunciando che le antenne erano e sono allocate su un immobile di proprietà privata nel bel centro abitato di Modica Alta? In questa ipotesi, si sarebbe reso degno di lode per aver affrontato un problema di legalità rispetto ad un regolamento approvato dal Consiglio comunale il 19 febbraio 2009 e tenuto accuratamente nei cassetti del Palazzo”.

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