LE BANCARELLE DI SAN PIETRO E LE POLITICHE NON PARTECIPATE. La riflessione di Giombattista Ballarò

Come in ogni festa che si rispetta non mancano le divergenze d’opinione e le polemiche, anche per quella di San Pietro a Modica, non si fa eccezione e si litiga per le celebrazioni del Santo che avverranno nel 2012.
Il Sindaco Buscema nei giorni scorsi ha dichiarato che in una città patrimonio dell’Unesco qual’è Modica, a partire dal prossimo anno, le bancarelle per la festa di San Pietro, non potranno essere allocate dove è stato consentito per decenni, poiché questa presenza confligge con le caratteristiche della città. Non essendo modicano di nascita ,non conosco i motivi per i quali le precedenti Amministrazioni abbiano consentito lo svolgersi di questa fiera nel cuore del centro storico ma presumo che ciò che ha determinato la scelta, sia stato il poter consentire ai cittadini dei diversi quartieri della città, di poter raggiungere il sito agevolmente, rimanendo nel contesto festoso della celebrazione.
Oggi, in virtù del fatto che la città sia patrimonio dell’Unesco, tutto va rivisto.
Certamente il Sindaco d’una città ha i poteri per decidere questo ed altro, sarebbe però opportuno che le argomentazioni circa certe scelte, fossero più vicine alla realtà.
Ho visitato tante belle città in Italia, alcune delle quali riconosciute come Modica, patrimonio dell’Unesco e nessun Sindaco di queste, ha ritenuto che ci fosse conflitto tra le bancarelle d’una festa patronale e le bellezze architettoniche e monumentali della città, tant’è che ancora oggi in tante belle città d’arte si possono scorgere le bancarelle davanti a siti d’interesse mondiale dal punto di vista turistico.
Le cose che configgono con certi riconoscimenti, caro signor Sindaco, non sono le bancarelle per la festa del Patrono, bensì le strade disssestate, le erbacce ai bordi delle strade, i servizi ridotti all’osso e la mancanza di progettualità propedeutica ad un risveglio economico ed imprenditoriale della città.
In ogni caso, poiché non tutti i Sindaci possono avere la stessa opinione su alcuni temi, ma dovrebbero avere tutti rispetto dell’opinione dei cittadini che rappresentano, non sarebbe più giusto che il Sindaco Buscema, fermo restante il suo potere per decidere autonomamente, sentisse il bisogno di ascoltare il parere dei cittadini ? Non sarebbe un bell’esempio di politica partecipata nei fatti e non solo nei proclami ?

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