Chi intende la politica in modo responsabile e rispettoso dell’opinione pubblica, dovrebbe avere l’accortezza di non cedere alla tentazione di fare sin troppo comode demagogie su tematiche dalla facile presa, come lo è senza dubbio quella della tutela del territorio. L’assessore all’Urbanistica del Comune di Modica, Giovanni Giurdanella, è diretto in questo senso e lo spunto glielo ha dato la Federazione della Sinistra che ha denunciato una costruzione privata in Via San Benedetto da Norcia, sottostante la Collina dell’Itria. “A proposito dell’edificio in costruzione sulla collina dell’Itria – dice Giurdanella – : se ne parla come se della vicenda in questione ci si fosse accorti solo adesso, quando invece dal 2005 la pratica è stata oggetto di tutta l’attenzione possibile da parte del Comune, tramite gli uffici e la commissione edilizia, e da parte della Soprintendenza.
“La Federazione della Sinistra chiede con forza che venga immediatamente bloccata la realizzazione di questa megastruttura in cemento armato”, si legge nel comunicato stampa, e in questo solo passaggio sono contenute due affermazioni che chi fa politica – lo ripeto – nel rispetto della semplice realtà dei fatti e soprattutto delle norme di legge, non può che considerare inaccettabili.
Innanzitutto gli edifici, di qualunque tipo siano e ovunque sorgano, devono essere per legge costruiti “in cemento armato”, altrimenti non verrebbero mai autorizzati dal Genio Civile, e si tratta peraltro di un elementare requisito di sicurezza.
Inoltre, e qui sta il punto fondamentale per cui questa polemica appare squisitamente strumentale, non esiste un solo strumento giuridico lecito che ci consenta di bloccare una concessione edilizia rilasciata in zona B, fuori dal perimetro del centro storico e in perfetta conformità con il PRG vigente (in quello stesso luogo, per intenderci, sotto il profilo strettamente urbanistico, sarebbe potuto sorgere un palazzo): la Federazione della Sinistra, allora, cosa ci sta chiedendo, se non di commettere – in questo caso sì – un illecito, bloccando la realizzazione dell’opera? Se non è così, se non si sta tentando di fare solo demagogia, ci suggerisca allora di quale strumento dovremmo servirci per accontentare questa richiesta”. Giuste osservazioni di Giurdanella che è forte non solo dell’assessorato competente in materia ma anche di un’attività, quella di avvocato, come lo è anche Orazio Maggiore della FdS,che gli consente di avere chiara la situazione.
“La cosa che più di tutte dev’essere chiara – aggiunge l’amministratore – è che il bene tutelato in questo caso non è di tipo urbanistico, ma ambientale e alla sua tutela è preposta esclusivamente la Soprintendenza, che ha dato il proprio via libera all’edificio dopo avere posto le proprie condizioni e limitazioni con ben quattro pareri.
Ma ricostruiamo velocemente la vicenda: la concessione edilizia in questione è stata rilasciata nel 2005 – con la precedente Amministrazione – corredata dai pareri favorevoli della Soprintendenza, del Genio civile e della Forestale.
Nel 2007 – sempre sotto la precedente Amministrazione – i lavorisono stati sospesi per una difformità delle opere già realizzate rispetto al progetto (ma non rispetto alle norme urbanistiche) e i proprietari hanno presentato un’istanza di sanatoria (ex art.13), accompagnata questa volta da altri due pareri favorevoli della Soprintendenza (e sono tre).
Nel frattempo è subentrata alla guida della città l’attuale Amministrazione.
L’opera, già consistente nello scheletro in cemento armato, è tornata alla Commissione Edilizia la quale ha richiesto nuovi e puntigliosi calcoli geologici ed ha rimandato la pratica – per l’ennesima volta, proprio per le perplessità che evidentemente emergevano – alla Soprintendenza la quale rendeva un ulteriore parere favorevole (e sono quattro).
A questo punto, di fronte a quattro pareri favorevoli della Soprintendenza, del Genio Civile e della Forestale, in piena conformità alla normativa e allo strumento urbanistico l’Ufficio aveva l’obbligo di rilasciare la concessione.
Per quanto ancora potesse occorrere e stante la preoccupazione di quest’ Amministrazione per la sostanza delle cose(al di là della propria ed unica competenza urbanistica), tale obbligo è stato fermamente ribadito dal Dirigente con espressa comunicazione al Sindaco.
Del resto, quand’anche per mera, astratta ipotesi fosse stato possibile bloccare nuovamente i lavori, la prospettiva per la città – glissando sulle ineludibili responsabilità, anche risarcitorie, dell’Ufficio – sarebbe stata quella di ereditare una scarna ed incompleta struttura, a futura memoria, anziché un’opera definita secondo canoni e misure comunque vagliati dalla Soprintendenza.
L’Amministrazione comunale rifiuta pertanto ogni tentativo di strumentalizzazione politica e ogni insinuazione rispetto alla propria volontà e a quella dei partiti che la sostengono di difendere il territorio.
Basti ricordare che si sta facendo tutto il possibile per arrivare al più presto all’adozione della nuova variante generale al PRG.
Mentre, per quanto riguarda il centro storico, sarebbe bastato che FED partecipasse all’incontro che l’Amministrazione ha organizzato proprio poche settimane fa a Palazzo della Cultura con i tecnici e gli esperti del settore, per accorgersi che preferiamo confrontarci su ipotesi di lavoro e su progetti concreti, piuttosto che su generiche affermazioni di principio che non si tradurranno mai in scelte in grado di guidare lo sviluppo della Città”.