On.li Leontini e Minardo: Con Alfano parte la vera riorganizzazione del PDL

La scelta di affidare all’onorevole Angelino Alfano la guida del nostro partito, significa porre la ‘pietra miliare’ per iniziare a costruire un grande futuro del PdL e dell’Italia. Una scelta che ci riempie di soddisfazione per i rapporti personali e politici che ci legano all’onorevole Alfano e che ci inorgoglisce ancora di più come uomini siciliani del PdL. E’ quanto dichiarano congiuntamente gli onorevoli Nino Minardo e Innocenzo Leontini.
In questo contesto, come coordinatori provinciali del Popolo della Libertà, affermano Leontini e Minardo, abbiamo deciso di avviare sin da subito la riorganizzazione del partito in provincia di Ragusa, partendo da un assioma assoluto ed ineludibile e cioè che venga bandito ogni personalismo all’interno del PdL ibleo e con l’obiettivo di far recitare al PdL il ruolo di ‘guida’ che gli compete. Abbiamo di fronte una serie di scadenze elettorali già fissate per la prossima primavera (ed altre più remote…), verso cui dobbiamo arrivare compatti e determinati, chiudendo la porta in faccia a pericolosi ed inopportuni individualismi, per tornare, come PdL, ad avere leadership di consensi. Siamo assolutamente determinati ad evitare situazioni come quelle venute fuori dalle ultime consultazioni elettorali amministrative di Ragusa, laddove proprio le manie di protagonismo hanno determinato l’affermazione di una lista civica ‘a svantaggio’ della lista ufficiale del Popolo della Libertà. Tutto ciò non sarà più consentito perché significa immolare il lavoro della politica e di chi la rappresenta a livello istituzionale sull’altare di un ‘ego’ smisurato e presuntuoso, che mal si concilia con il cammino unitario e compatto che il PdL da oggi si da con la nomina dell’onorevole Angelino Alfano al suo vertice.
Da qui alle scadenze elettorali prossime e future, concludono nella nota Leontini e Minardo, ogni nostra azione come coordinatori provinciali del Popolo della Libertà, sarà votata a questo obiettivo e sarà tesa ad eliminare forzature ‘leaderistiche’ che negano il senso di appartenenza ad un grande partito com’è il Popolo della Libertà

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