La Cgil ritiene inutile e dannosa, la polemica, relativa alle antenne della telefonia mobile di via Botta, tra il consigliere comunale Giovanni Migliore ed Enzo Ruffino ex consigliere comunale, per il trasferimento dell’impianto in Via Roma, presso il Dirupo Rosso. “Si è molto discusso – dice Salvatore Rando, della Spi Cgil – nei giorni scorsi, in maniera molto civile e alcuni cittadini, tra i quali il sottoscritto, durante l’iniziativa promossa dai consiglieri Migliore e Paolo Nigro, hanno esposto il loro pensiero. Le procedure poco chiare circa l’ultima installazione del gestore Wind; qualche funzionario, in base alla richiesta di installazione dell’antenna si è avvalso della facoltà del silenzio-assenso penalizzando i cittadini, è rimasto inosservato il divieto emesso dal Sindaco di procedere all’installazione dell’antenna Wind, il gestore puntualmente ha installato l’impianto senza timore”. Il Comune di Modica ha adottato un regolamento “per garantire la tutela della salute, dell’ambiente e la minimizzazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici. “Premesso che sono solidale con tutti cittadini di Modica che si trovano nella stessa condizione – aggiunge Rando – è risaputo che le onde elettromagnetiche fanno male come stabilito, del resto, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per cui le antenne di Via Botta devono essere spostate lontane dai centri abitati”. Tra le cose discusse si è fatto riferimento ad una determina, la 2250 del 25 luglio 2005, e si è conferito incarico alla Polab per la realizzazione del piano di localizzazione delle installazioni delle stazioni radio-base per la telefonia mobile nel territorio di Modica. Le zone individuate a Modica sono state diciannove. A Modica Alta, due: Dirupo Rosso, con traliccio di circa trenta metri di altezza, in alternativa l’area a tergo della Chiesa di San Giovanni Evangelista. Il Dirupo Rosso è un’area creata con materiale di risulta, dove è stata investita la somma di 350 milioni di vecchie lire destinata a verde pubblico e a parco giochi per bambini. “Area del tutto degradata (transennata per pericolo di frane e utilizzata per i cani) – termina il sindacalista – che deve essere urgentemente riconsegnata alla fruizione della gente, altro che tralicci e antenne. Sarebbe opportuno che le istituzioni, la politica e le associazioni, prima di ogni scelta coinvolgessero i cittadini, informandoli e mettendo al centro la prevenzione e il diritto alla salute.
I cittadini sono stufi e stanchi di essere presi in giro, meritano rispetto.