Concluso il laboratorio di Teatro/educazione organizzato dalla Compagnia del Piccolo Teatro con il sostegno del Comune di Modica

Si è concluso ieri presso il Palazzo della cultura il laboratorio di teatro – educazione, organizzato e gestito dalla Compagnia del Piccolo Teatro di Modica, con il sostegno del Comune, Ass.to ai Servizi sociali e dal Vice-Sindaco Enzo Scarso, che fin dall’inizio ha sostenuto caldamente l’iniziativa. Il laboratorio, rivolto ai bambini dai 4 ai 10 anni, giunto al suo quarto anno di attività si prefigge lo scopo, non di scoprire piccoli attori in erba, quanto quello di utilizzare il teatro come “un particolare tipo di gioco. Il gioco della vita. Il gioco del corpo. Il gioco della relazione. Il gioco sociale. Il gioco dal quale discendono tutti gli altri giochi”, come scrive C. Bernardi. Lo spazio del laboratorio teatrale, come spazio sicuro di sperimentazione, ha dato a questi bambini, l’occasione di conoscersi in maniera diversa e di sperimentare linguaggi espressivi differenti. Quest’anno, il lavoro è stato incentrato sulla lettura delle fiabe classiche di Andersen, Perrault e dei fratelli Grimm. Dopo la lettura di varie fiabe, i bambini hanno scelto su quali storie lavorare. Utilizzando le tecniche di scrittura creativa di G. Rodari si è cercato di far re-inventare e ri-scrivere le fiabe. Ciò perché tale attività è un bel lavoro di invenzione e fantasia, e l’unico modo per non far morire le fiabe è non far morire la nostra fantasia. Come diceva Rodari: “La fantasia fa parte di noi, come la ragione. Guardare dentro la fantasia è un modo come un altro per guardare dentro noi stessi”. Per cui Il gatto con gli stivali è diventato Il gatto con gli stivali alle Hawaii; La bella addormentata è diventata Il bello addormentato; Hansel e Gretel è diventata I magnifici…anzi i pacifici Hansel e Gretel. I bambini hanno così recitato le storie che loro stessi avevano composto, diventando gli autori di sé stessi. Ne è nato un copione, Il palazzo delle storie, che è liberamente ispirato al Decameron di Boccaccio: un gruppo di bambini, principi e principesse modicani, durante i giorni catastrofici del terremoto del 1693, decide di lasciare la città di Modica, perché ovunque c’è dolore e distruzione per rifugiarsi nella casa di campagna di una principessa del gruppo. Lì trascorrono il tempo novellando, ma piuttosto che raccontate le fiabe nella versione classica, decidono di cambiare le storie note, dando il via libera alla fantasia e facendo in modo che “sia normale tutto ciò che non è normale”. Inoltre, i bambini hanno realizzato anche la scenografia per lo spettacolo, sotto la guida della scenografa Miranda Cannata e recitato una parte del testo in video, con la regia e il montaggio di Francesco Turlà di Loco Studio comunication. Le storie e le parole dette dai bimbi, nella fase di scrittura, sono state fedelmente registrate dalle conduttrici del laboratorio e affidate alle pagine di un libro. L’esperienza è risultata molto positiva. Resta un solo problema, come scriveva I Calvino: “Ora, il viaggio tra le fiabe è finito…e ne son fuori: riuscirò a mettere i piedi sulla terra?”

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