MODICA, GDF: LAVORO NERO ALL’INTERNO DEGLI STUDI PROFESSIONALI

Guardia di Finanza e Ispettorato del Lavoro “bussano” alla porta dello studio di un dentista modicano dove avrebbe lavorato un professionista che, per circa un anno e mezzo, anche in modo discontinuo, avrebbe reso collaborazioni assimilabili a rapporti di lavoro subordinato, senza che alcuna comunicazione circa la sua posizione contributiva ed assicurativa fosse fatta all`Inps e all`Inail. Secondo i finanzieri della Tenenza di Modica sarebbe emerso che le prestazioni rese dal professionista-lavoratore erano riconducibili a prestazioni di lavoro subordinato, in quanto la sua attività sarebbe stata svolta esclusivamente presso il laboratorio medico oggetto di accesso, il cui titolare, secondo le esigenze dello studio, imponeva l’orario di lavoro, più o meno flessibile, ma comunque predeterminato, esercitando, quindi, un potere direttivo circa il luogo e tempi di lavoro prestabiliti. La presunta parte lesa non avrebbe avuto possibilità di poter determinare autonomamente luogo, tempi e modalità di esecuzione delle prestazioni, in quanto doveva attenersi agli orari di apertura e di chiusura dello studio medico, dovendo sempre utilizzare gli strumenti, i macchinari ed eventuale personale dello studio, nonché della sua “supervisione”. Il vincolo di subordinazione era reso manifesto anche dalla constatata “dipendenza economica”, giacchè esercitando esclusivamente per lo studio medico, aveva da questi l’unica fonte di sostentamento. Pertanto nel prestare il suo lavoro avrebbe soggiaciuto ad una sudditanza socio-economica rispetto al suo datore di lavoro, dovendosi adeguare alle sue direttive, alla sua organizzazione, agli obblighi di diligenza e di fedeltà. In sostanza, il professionista, non possedendo una propria organizzazione di mezzi e personale dipendente, era inserito in maniera fedele, continuativa, funzionale e sistematica, nell’attività dello studio medico. Secondo le fiamme gialle, il datore di lavoro avrebbe indotto il dipendente, pur non disponendo di autonomo studio medico, a intestarsi un’attività professionale propria, con partita Iva e fatturazione delle prestazioni rese. Le irregolarità sono state segnalate all’Ispettorato del Lavoro, all’Inps e all’Inail di Ragusa. Analoga attività ispettiva è stata effettuata nei confronti di un altro studio medico dove è stata accertata la presenza di due professionisti-lavoratori “in nero”.

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