Operazione “Corvo Imperiale” a Scicli. Il Riesame conferma sequestro per 237 volatili

Continua il braccio di ferro tra difesa e accusa nell’inchiesta “Corvo Imperiale” eseguita a Scicli dal Corpo Forestale. Il Tribunale del Riesame di Ragusa ha confermato, stavolta, il sequestro disposto dal Gip di Modica lo scorso 15 aprile di una parte dei volatili(237) tenuti nella struttura del veterinario sciclitano, G.M., 56 anni di Contrada Colavecchio, nei pressi del torrente Modica-Scicli. Ai magistrati ragusani si era rivolto l’avvocato Giovanni Di Pasquale. I giudici, nell’immediatezza, si erano espressi solo riguardo la struttura mentre si erano riservati per gli animali per i quali il Procuratore di Modica, Francesco Puleio, aveva disposto il nuovo sequestro sostenendo che l’uomo deteneva illegalmente esemplari tutelati dalla Convenzione di Washington, in quanto lo stesso ha prelevato in natura ed ha detenuto illegalmente esemplari appartenenti alla fauna selvatica. L’avvocato Di Pasquale ha già annunciato il ricorso in Cassazione. La magistratura inquirente modicana aveva sostenuto anche che l’allevamento in questione è del tutto privo di autorizzazione all’allevamento della fauna selvatica e che è sfornito delle condizioni per il rilascio del certificato di igiene e benessere. A carico di G.M. era stato, inoltre, aperto un nuovo procedimento in quanto l’allevamento era risultato totalmente privo di autorizzazioni dal punto di vista urbanistico ed edilizio. I giudici ragusani, in questo senso, avevano disposto la restituzione della struttura poiché non c’erano elementi tali da ritenere che fossero in corso lavori edili nel sito ovvero operai, materiali e attrezzature anzi hanno evidenziato che lo stato dei materiali trovati farebbe evincere che la struttura, costituita da voliere, paletti e rete metallica, è esistente da anni. Per il Tribunale della Libertà, insomma, era inesistente il pericolo di modifica del reato contestato al veterinario. Il Cives, relativamente al dissequestro disposto dal Tribunale del Riesame il 12 aprile era stato diffidato a restituire i volatili(erano 550).

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