Pediatria a Modica. Poco personale. Infermieri sotto pressione

All’Ospedale Maggiore è a rischio l’assistenza per i bambini a causa della carenza di personale. Gli operatori sanitari sono in numero ridotto e stressati dai turni. Saltano anche i riposi. Eppure in un settore, qual è quello ospedaliero, i lavoratori dovrebbero essere sempre vigili, efficienti perché ne va di mezzo la salute della gente. E’ il caso della Divisione di Pediatria, dove gli infermieri sono in nove anziché i previsti dodici d’organico a coprire le ventiquattro ore. Alcuni di loro non riposano da dieci-dodici giorni. Accade che, oltre a svolgere il consueto lavoro in reparto, questi operatori devono recarsi pure in Ostetricia dove deve essere assicurata l’assistenza in Neonatologia, un reparto che, sulla carta non esiste a Modica ma a Ragusa. In sostanza se subentrano problemi per il neonato, questi dovrebbe essere trasferito a Ragusa. Nei fatti l’assistenza viene affidata agli operatori di Pediatria. Il neonato che è venuto alla luce al “Maggiore, per consuetudine, viene lasciato in stanza con la mamma, in Ostetricia, e così gli infermieri sono costretti a duplicare il loro impegno quotidiano correndo da una parte all’altra con le conseguenze che ne possono derivare(ne è esempio l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura della Repubblica per tre infermieri perchè i genitori di un bambino hanno lamentato scarsa assistenza al figlioletto che aveva avuto un rigurgito). Questo sistema, e anche la riduzione di tre unità, fa saltare i riposi giacchè il turno smontante dalla notte dovrebbe avere garantite le 24 ore di riposo. Di norma si lavora con i seguenti turni: mattino, pomeriggio, notte, smonta notte. In quest’ultimo caso l’operatore ha diritto a 24 ore di riposo ma in questo periodo già la mattina successiva è nuovamente in servizio. Per potere concedere qualche turno di pausa, la caposala, responsabilmente, va oltre i suoi compiti ovvero si sostituisce all’infermiera e anche all’ausiliario. Non bisogna, infatti, dimenticare in questo contesto la grave carenza del personale ausiliario.

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