I sindacati sulla vicenda degli infermieri dell’Asp Ragusa

Sulla problematica degli infermieri nell’Asp di Ragusa, le organizzazione sindacali di categoria intervengono per fare chiarezza al fine di evitare che da parte di alcuni politici locali si continui un’ azione di sciacallaggio sui sindacati ai quali “vengono addebitate scelte che sono sicuramente frutto di fantasia”.
Cgil, Cisl, Uil e Fsi sottolineano che la legge di riforma n. 5 del 2009, con relativo piano di rientro del Servizio Sanitario Regionale, certamente non è stata votata dalle OO.SS in seno all’Assemblea Regionale, ma dai politici che oggi sparano a zero contro i sindacati. “L’atto aziendale dicono – che abbiamo condiviso parzialmente, con alcune puntualizzazioni riguardo la necessità di adeguare le risorse umane per far funzionare al meglio il servizio offerto ai cittadini della nostra provincia, è stato invece accettato dai politici senza batter ciglio; gli stessi si sono intestati una giusta quanto sterile (visti i risultati) battaglia sul recupero dei posti letto sottratti all’Azienda, il cui numero complessivo andava adeguato agli standards nazionali, senza riuscire ad ottenere alcunchè; la dotazione organica, non condivisa dalle scriventi OO.SS., perché sottostimata nei numeri, soprattutto per quelle figure assistenziali (infermieri, OSS, ausiliari, tecnici), con dichiarazioni rese a verbale e allegate alla delibera aziendale di approvazione del gennaio 2011, certamente non è stata approvata dalle organizzazioni sindacali , ma sicuramente non è stata ostacolata dai politici che oggi sparano a zero contro i sindacati; la battaglia per il mantenimento dei Pronto Soccorso dei Presidi Ospedalieri di Scicli e Comiso, portata avanti da alcuni politici, è stata caratterizzata solo da slogan, ma mai si è fatto riferimento alla necessità di individuare e assegnare le risorse umane per il loro mantenimento” Le organizzazioni sindacali, a fronte di una quantificazione da parte dell’Azienda delle risorse infermieristiche di n. 1013 unità per tutti gli ospedali, avevano proposto n. 1081 infermieri negli ospedali. “Ebbene questa proposta – aggiungono – non è stata volutamente presa in considerazione, solo perché l’Azienda doveva garantire altre figure professionali che sono al top della dotazione organica; preso atto di tali scelte, comunque non condivise, le organizzazioni sindacali , nell’ambito del tavolo tecnico istituito in accordo con l’Azienda, stanno semplicemente discutendo su come distribuire i 1013 infermieri “insufficienti“ nei vari servizi e Unità Operative.
Cgil, Cisl, Uil e Fsi, invitano i politici, nei luoghi a cui sono preposti e delegati dai cittadini iblei, a far valere le necessità della popolazione e chiedono con fermezza e con forza ai politici eletti all’Assemblea Regionale di attivarsi per modificare i numeri della dotazione organica e le afferenti spese del personale, perché sono certe che con le risorse economiche e di personale attualmente previste il livello di assistenza sanitario sarà deficitario in ogni sua manifestazione e forma.
Alla luce di quanto sopra descritto, le OO.SS. invitano la Direzione Generale a voler riconsiderare le previste aperture delle nuove Unità Operative.
La richiesta, fatta dalle OO.SS. il 17/6/2011., prevedeva l’assunzione e la copertura dei posti vacanti in organico per n. 46 infermieri mancanti negli ospedali. L’Azienda ha inteso procedere all’assunzione di solo 14 infermieri a tempo determinato, ma non ha dato risposta sulla assunzione del rimanente personale mancante.
La determina aziendale della prevista mobilità di 19 infermieri dai Presidi Ospedalieri di Comiso e Scicli scaturisce da una proposta della Direzione Generale, appresa dalle Organizzario solo il 17 giugno scorso in sede di riunione con la stessa .
È evidente che la mobilità dei 19 infermieri è solo il cosiddetto “pannicello caldo”, ma non serve ad affrontare e risolvere seriamente e definitivamente la problematica dei posti vacanti. I sindacati ribadiscono e chiedono la copertura dei posti vacanti negli ospedali iblei, la urgente revisione della dotazione organica e la non attivazione delle nuove Unità Operative senza la propedeutica assegnazione di personale. Le scriventi OO.SS. sono comunque sempre disponibili sia con i politici che con la direzione generale ad un serio confronto, al fine di intraprendere un percorso unitario, anche con azioni di protesta eclatanti per affrontare e risolvere i problemi della sanità iblea. I dipendenti dell’Azienda stanno subendo un grave danno perché ad oggi ancora non riescono ad avere autorizzato il periodo di ferie spettanti per obbligo contrattuale.

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