L’immobile dell’Itria a Modica. Il Pd: “Strano, era da quattro anni sotto gli occhi di tutti”

Disappunto e forte sensazione di delusione viene espressa dal Partito Democratico di Modica dopo le ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dalle forze politiche di opposizione unite, a prescindere dal loro colore politico, nel dare addosso all’Amministrazione e al Pd a proposito dell’edificio in costruzione all’Itria. “Ricordiamo sempre – dice Ezio Castrusini – che è stato per ben quattro anni dinanzi agli occhi di coloro che oggi, da destra e da sinistra, chiedono la sospensione dei lavori. Non credevamo che l’ansia di recuperare qualche decimo di percentuale sui consensi potesse condurre ben due avvocati e un consigliere di lungo corso alla mera speculazione su temi di vitale importanza come quelli della tutela paesaggistica del centro storico: perché se costoro hanno conoscenza degli atti,  allora sono dolosamente autori di una pura demagogia di bassa lega.
Essi sono ben consapevoli, o dovrebbero esserlo, che in presenza di atti legalmente dati ci sono due sole strade percorribili. La prima strada è quella di denunciare eventuali irregolarità di natura penale nel rilascio degli atti amministrativi all’autorità giudiziaria e ottenere la rimozione dell’immobile: ci venga indicato quali sono gli elementi a sostegno di tale tesi e ci affiancheremo per sostenerla nelle sedi competenti così come in passato si è fatto per Cava Giarrusso e per l’impianto del kartodromo (la nostra memoria ci spinge a tal proposito a ricordare al consigliere D’Antona che all’epoca ci si attivò il giorno dopo il rilascio della relativa concessione e si bloccò lo scempio per tempo). La seconda strada è quella di acquisire l’immobile tramite l’espropriazione per ragioni di pubblica utilità o con la cosiddetta edilizia perequativa e successivamente demolirlo: ci venga indicato, in questo caso in Consiglio comunale, su quale capitolo di bilancio debbano essere prelevate le somme necessarie per l’acquisizione e la demolizione e a scapito di quale altra spesa necessaria.
Nelle more potremmo anche dare ragione al consigliere D’Urso, quando da politico sostiene che i pareri della Sovrintendenza non sono inconfutabili verità di fede, ma ci chiediamo se lo stesso D’Urso nel suo ruolo di avvocato se la sentirebbe di sostenere questa tesi dinanzi ad un ipotetico cliente che lamenti il diniego della concessione o il blocco politico della stessa pur in presenza di tutti i pareri favorevoli necessari: o l’avvocato D’Urso, e come lui l’avvocato Maggio, non assicurerebbero a questo cliente la vittoria ad occhi chiusi e con spese a carico del Comune? Allora l’affermazione del primato della politica sul ragioneristico rispetto delle regole di cui ci si accusa, ci sembra che possa avere un solo risvolto amministrativo, lontano dalla demagogica contestazione dei provvedimenti con cui di queste regole non si è potuto far altro che garantire il rispetto: adattarle per il futuro alle reali e sempre nuove esigenze che la collettività esprime in un dato momento storico.
Il primo passo per la tutela urbanistica e paesaggistica del centro storico di Modica è l’approvazione del PRG, per cui l’Amministrazione si sta muovendo con assoluta celerità, seguita dalla ridefinizione dei confini del centro storico. Su questi temi intendiamo confrontarci con i cittadini e le forze politiche auspicando che anche questi paladini del paesaggio, sia della prima come dell’ultim’ora, sappiano ben distinguere la politica dalla demagogia”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa