CGIL CISL e UIL Ragusa: Inquinamento falde acquifere sorgente Paradiso. La replica a Legambiente: “Non abbiamo cambiato posizione”.

La nota alla stampa del circolo di Legambiente il Carrubo di Ragusa sull’allarme lanciato per l’inquinamento delle falde acquifere della Sorgente Paradiso – pozzo Tresauro 2 intende evidenziare una contraddizione nella posizione assunta dalla CGIL prima e poi dalle tre confederazioni sindacali iblee tacciate di perseguire, senza limite alcuno, la difesa dei posti di lavoro rispetto al danno ambientale che sarebbe provocato a motivo delle ricerche petrolifere in loco.
Nessuno, in corso d’opera, ha mutato posizione o ha assunto atteggiamenti contrari rispetto alle cose dette e scritte.
Il dibattito, sontengono dalla CGIL CISL e UIL di Ragusa, non può impoverirsi, come invece tenta di fare Legambiente, sulla questione di merito mettendo sul piatto la difesa dell’ambiente, dell’ecosistema e infine della salute.
Argomenti dalla facile presa emotiva e sui quali bisogna mantenere l’adeguata serietà. Ci potrebbe mai essere cittadino singolo o associato che possa negare o mettere in dubbio l’esigenza di una tutela di questi valori ?
La questione, invece, è un’altra. Con tutto il rispetto per quanti hanno effettuato le indagini e le analisi sulle acque, che noi non ci permettiamo di mettere in discussione, il problema è nel metodo.
L’allarme non si lancia solo attraverso le colonne dei giornali e in quelli on-line o nelle interviste televisive, ma si ricorre agli organi preposti.
L’inquinamento di una falda acquifera è un reato penalmente perseguibile per le gravi conseguenze che potrebbero derivarne per la salute pubblica. Come mai non è stata assunta una iniziativa di questo tipo ?
La magistratura, al di là del nostro legittimo interesse nel tutelare i posti di lavoro, è l’unica che può porre fine, accertato e preso atto dell’inquinamento delle acque, a questo stato di cose.
Ringraziamo infine il circolo di Legambiente il Carrubo per la nuova entrata sul terreno delle difesa dei diritti dei lavoratori, anche questo è un valore che rimarchiamo non è rimuovibile neanche rispetto a soluzioni drastiche e contestualmente legittime.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa