MODICA, LA POLITICA, LA NUOVA CLASSE DIRIGENTE CHE FORSE NON CI SARA’. La riflessione di Giombattista Ballarò

Ciò che mi accingo a scrivere, trae ispirazione dall’ultimo articolo del professore Pisana, che come sempre, con la professionalità che lo contraddistingue, riesce a fare delle analisi lucide e competenti su ogni tematica ,da uomo di cultura quale egli è. Se le sue frequenti considerazioni, fossero recepite quale contributo all’apertura d’un confronto dialettico tra i cittadini e non come spesso avviene, per quell’apatia che ormai accomuna molti di noi, valutate con spirito di critica fine a se stessa, per quella miopia di appartenenza che preclude ogni reale prospettiva di crescita propedeutica ad un miglioramento della società, verosimilmente potremmo ambire a risultati migliori.
I fatti che avvengono quotidianamente a tutti i livelli della vita politica e sociale del nostro Paese e non solo, credo che abbiano determinato il diffuso e legittimo convincimento che se le future classi dirigenti non si proporranno con logiche diametralmente opposte a quelle fin qui perseguite, non esiste speranza che la società possa evolvere in positivo.
Mi rifiuto di pensare che l’attuale classe dirigente ad ogni livello del Paese e a prescindere dalle sigle partitiche rappresentate, non disponga di uomini capaci di rappresentare le Istituzioni in maniera consona alle esigenze ed alle aspettative della popolazione. Credo invece che a determinare lo sfacelo prodotto negli ultimi vent’anni da tale classe politica, sia stata ed è l’assenza di quello spirito di servizio che dovrebbe accomunare tali personaggi, tant’è che non passa giorno senza che i mezzi d’informazione non ci notizino sulle malefatte e sui reati commessi da questi signori il cui intento , evidentemente, non è quello di servire il Paese o le realtà locali, ma quello di arricchirsi illecitamente, sperando magari di non essere scoperti. Questo , a mio modesto parere, è il vero dramma di questo Paese, la presenza sempre più diffusa di lestofanti travestiti da politici e dirigenti. E credo che l’apatia dei cittadini sia determinata dalla consapevolezza che pochi siano immuni da questo virus dell’interesse personale. La speranza è solo quella che questi signori si convincano dell’opportunità di cambiare rotta, altrimenti, se tutto va bene, siamo rovinati.

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