Tangenti: Gip, resta in carcere capo gabinetto del sindaco di Pozzallo

Resta in carcere Giovanni Minardo, 65 anni, capo di gabinetto del sindaco di Pozzallo, arrestato domenica pomeriggio per concussione perchè avrebbe intascato una tangente dal titolare di un Bed&Breakfast cittadino, in sostanza colui che lo avrebbe denunciato e che probabilmente avrebbe indicato agli inquirenti, posto e ora in cui sarebbe stata consegnata la busta contenente il denaro, poi sequestrati. Lo ha deciso il Gip di Modica, Patricia De Marco che, accogliendo la richiesta del procuratore capo Francesco Puleio, ha convalidato il provvedimento e confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Evidentemente i chiarimenti forniti durante le oltre due ore di interrogatorio di garanzia, alla presenza del pubblico ministero e del difensore di fiducia, Enzo Galazzo, non hanno convinto il magistrato. Minardo aveva spiegato che la somma avuta domenica dal suo accusatore, quando fu bloccato dalle forze dell’ordine, era denaro che vantava per crediti derivanti da prestazioni fornite dalla sua compagna, che è rumena e che faceva da badante o, comunque, aveva fornito servizi all’imprenditore. Le indagini erano scattate a seguito della denuncia presentata dal titolare di una struttura di accoglienza dove venivano abitualmente alloggiati minori clandestini con costi a carico del Comune di Pozzallo. In particolare, secondo l’accusa, l’albergatore avrebbe “pagato” affinchè l’incarico di ospitare gli extracomunitari gli fosse nuovamente affidato. Tale affidamento evidentemente era “vincolato” al pagamento di una tangente al funzionario comunale che, secondo l’accusa, avrebbe “spinto” verso un unico senso le pratiche. Secondo gli inquirenti, quella di domenica scorsa era una seconda trance a saldo, pare millecinquecento euro, della tangente. Dopo l’arresto gli investigatori avevano perquisito l’abitazione del Minardo, la sua autovettura e il suo ufficio a Palazzo La Pira, sequestrando copiosa documentazione utile al proseguimento delle indagini. L’avvocato Galazzo, a questo punto, si rivolgerà certamente al Tribunale del Riesame di Catania sperando in una diversa e positiva soluzione della vicenda.

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