Inchiesta su usura a Pozzallo. Confermata interdizione per bancario

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, rigetta la richiesta di sospensione del provvedimento afflittivo per il direttore della filiale di Pozzallo della Banca Agricola Popolare di Ragusa. G.I., indagato nell’indagine che ha portato in carcere i fratelli pozzallesi Salvatore Civello, 65 anni, pregiudicato, e Giorgio Civello, 57 anni, incensurato(quest’ultimo già scarcerato), ed il difensore del funzionario, l’avvocato Raffaele Pediliggieri, si appella a Catania. Ci sarà da attendere, dunque, cosa decideranno i giudici etnei. All’uomo era stata applicata la misura interdittiva del divieto temporaneo ma assoluto di esercitare attività professionali o imprenditoriali connesse all’esercizio del credito, per due mesi. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il direttore aveva fornito elementi che la difesa aveva ritenuto molto utili alle indagini, soprattutto a chiarire la posizione di assoluta estraneità alle vicende che riconducono ai prestiti usurari concessi ad alcuni esercenti di Pozzallo, dai due Civello. Evidentemente il Gip è stato di parere contrario visto che ha rigettato l’istanza. Secondo l’accusa, i fratelli Civello, conosciuti perchè gestori, rispettivamente, di un bar e di un negozio di ortofrutta, avrebbero tenuto un giro di usura che andava avanti da qualche anno con interessi praticati fino all’1.200%. Il bancario viene ritenuto dagli inquirenti l’intermediario tra gli usurai e le vittime. Avrebbe indirizzato gli esercenti dai Civello quando non poteva concedere, attraverso la banca, prestiti.

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