L’annunciata nascita di un Comitato contro quello che viene definito “lo scempio” dell’Itria, mi da conferma, dchiara il Consigliere Comunale del PDL di Modica Michele D’Urso, di come la questione di questo insediamento edilizio che sembra ‘urtare’ tutti ma non l’amministrazione comunale della nostra città, sia sentita in modo importante dai Modicani.
Da parte mia, prosegue D’Urso, non posso far altro che constatare (anche alla luce di recenti ‘sortite’ pubbliche firmate dal primo cittadino), come sia sconfortante l’atteggiamento di Antonello Buscema per cercare di ovviare al problema e ho deciso di andare avanti, istituzionalmente, anche da solo pur di ottenere il
risultato di fermare lo ‘scempio’ di cui sopra.
Ho già la lettera per il Sovrintendente e mi duole non potere avere in calce la firma del primo cittadino che, però, non mi ritiene interlocutore apprezzabile sulla vicenda visto che, di recente, ha deciso di prendere posizione sulla questione rivolgendosi però solo al collega Vito D’Antona e non a me. Mi chiedo: Questo perché sono di centrodestra e, dunque, non merito la considerazione del sindaco??? Vado avanti comunque e al sovrintendente scrivo come consigliere comunale della Citta’ di Modica, per chiedere di esaminare “il caso di un immobile erigendo sulla collina che sovrasta il quartiere storico di Cartellone, di fronte le chiese di San Giorgio e San Pietro e tutto il
patrimonio UNESCO, che sta per essere non solo ristrutturato ma addirittura sopraelevato ex novo di uno o più piani”.
“Non e’ chiaro cosa stia accadendo, posto che immobili viciniori sono stati oggetto di cogenti prescrizioni ad evidente tutela del particolare paesaggio (vedi immobile scolastico delle Benedettine); La prego di voler usare i poteri che la Legge Le conferisce per riesaminare la pratica e, se dovesse rinvenire vizi del provvedimento emesso dal Suo ufficio – ad esempio una disparità di
trattamento o una carenza di istruttoria – La prego di esercitare quel potere di autotutela che e’ riservato alla PA proprio nei confronti dei propri atti che riconosce essere, a posteriori, inopportuni e/o illegittimi, a ragione della tutela dell’interesse collettivo ed al fine di evitare un potenziale
contenzioso con chiunque abbia legittimo interesse all’annullamento dell’atto. Ciò Le chiedo per dare conto alla infervorata opinione pubblica modicana, che ha preso atto in questi giorni delle dimensioni della struttura e, ancora memore delle deturpazioni inferte al centro storico negli anni ’70, oggi vuole che siano evitate e precisando che nessun danno deve ricevere il proprietario dell’immobile, il cui interesse personale, però, non può essere privilegiato rispetto all’interesse pubblico. Certo di una sua risposta, sono a disposizione anche per eventuali approfondimenti.
Distinti saluti, anche a nome della collettività modicana”.
E questo perché se c’è anche un solo modo per risolvere il problema, esso va percorso e non ci si può tirare indietro, alzando le mani, almeno che non si sia consenzienti. Avrei voluto vedere il sindaco Buscema ed il suo partito, il PD, agire concretamente. Invece si sono arresi senza
combattere; e non è una resa onorevole… Anzi! Tant’è; sperando che Buscema e il PD modicano non si irritino di nuovo, faccio questa lettera, ‘spiegando’ loro cosa significa l’autotutela, nel diritto amministrativo, e la difesa della propria Città, nella politica…
Scempio Itria, Modica, D’Urso: prendo atto dello sconfortante atteggiamento del sindaco Antonello Buscema e vado avanti da solo; lettera al Sovrintendente
- Luglio 15, 2011
- 4:05 pm
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