Oramai incombe il 31 luglio, che un decreto rettoriale delle scorse settimane ha individuato come termine ultimo per la presentazione delle domande di trasferimento alla sede catanese degli iscritti ai corsi ragusani della Facoltà di Giurisprudenza. Ebbene, il Comitato spontaneo nota con dispiacere e inquietudine come, a pochi giorni da tale fatidica data e malgrado le rassicurazioni elargite da Provincia, Comune e Consorzio, incredibilmente nessuna risposta definitiva sia stata ancora fornita ai circa mille studenti interessati.
Infatti allorché, grazie anche alla mediazione del Miur, Consorzio e Università hanno raggiunto un’intesa che assicura la salvezza, ad esaurimento, dei corsi iblei, occorre ora che essa si concretizzi in un accordo formale, corroborato da regolari conferimenti pecuniari. Tutti elementi che, secondo indiscrezioni, dovrebbero venir fuori nei prossimi giorni dopo un’intensa opera di concertazione tra tutte le parti istituzionali, ma che ad oggi ancora mancano. E per i quali si è, comunque, già in forte ritardo.
Intanto, al di là della provenienza politica dell’iniziativa, il Comitato guarda con favore ad un emendamento al bilancio provinciale che vorrebbe riportare ai consueti 1,5 milioni l’impegno contributivo di Viale del Fante, ri-aggiungendo i ben 750 mila euro che figurano clamorosamente stornati nell’attuale versione dell’atto.
Gli studenti rivolgono quindi un forte appello al Presidente Antoci e a tutti i Consiglieri Provinciali, affinché l’impegno a difendere il nostro territorio e tutti noi cittadini, solennemente assunto in campagna elettorale, non si riveli una promessa vuota e, vincendo sterili partitismi, la maggioranza consiliare approvi l’emendamento, o in alternativa ne proponga un altro che egualmente assicuri la sopravvivenza del decentramento.
Infatti, facendo due conti sulla base di quanto riportato dalla stampa e da qualche voce di anticamera, pare che il gruzzolo sinora raggranellato dal Consorzio grazie all’impegno di Comune, Provincia e Regione sia quasi sufficiente a coprire la cifra esatta dall’Ateneo e che quindi un ulteriore impegno di spesa anche minimo (e comunque inferiore a quello consueto) già basterebbe a risolvere positivamente la situazione: sarebbe un vero peccato se ciò non avvenisse, e fonte di una responsabilità politica significativa per chiunque ne fosse imputabile.
In definitiva, e a meno di un provvido e tempestivo salvataggio ad opera del sindaco Dipasquale, ad oggi tutto pare nelle mani del Consiglio Provinciale, che si riunirà giovedì prossimo alle 18.00 dopo che ben due convocazioni sono già andate incomprensibilmente a vuoto.
«Siamo molto preoccupati -ammette il portavoce Sebastiano Flaminio- per il silenzio istituzionale in cui stanno trascorrendo questi giorni, gli ultimi utili per il salvataggio del nostro corso di studi. Noi non vogliamo dubitare dell’onestà dei politici ed amministratori con cui abbiamo sinora interloquito e vogliamo credere alla sincerità del loro impegno -aggiunge- ma non possiamo non denunciare che già troppo tempo è trascorso invano dal raggiungimento dell’accordo di Roma e che se le prossime ore non vedranno una sua piena ed effettiva concretizzazione, tutto quanto fatto sinora sarà vano e, pur con i dovuti distinguo, francamente sospettabile».
«Il tempo per le promesse e le rassicurazioni è purtroppo finito -ha incalzato il coordinatore Alessandro Testone- perché non c’è più tempo, e urgono fatti concreti in tempi brevissimi. Confidiamo -ha concluso- che da parte di tutti gli interlocutori e soprattutto della Provincia, si continui a far prevalere, ora più che mai, un senso di coesione e di responsabilità istituzionale, verso il territorio ibleo e tutti i suoi cittadini»
Ragusa: Alle soglie della scadenza del termine per il trasferimento, estremo appello degli Studenti al presidente della Provincia Antoci: «Ripristinate i fondi e salvate Giurisprudenza»
- Luglio 19, 2011
- 2:55 pm
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa