“I tagli alla spesa sanitaria sono necessari, però bisogna operare un’attenta distinzione tra province assai virtuose come quella di Ragusa e province che, a causa di sprechi e cattiva organizzazione, drenano risorse consistenti al bilancio regionale”.
Così dichiara l’on. Orazio Ragusa, stanco di assistere a continui tagli alla sanità pubblica, in provincia di Ragusa, che determinano un complessivo impoverimento dei servizi sanitari iblei.
“Si è arrivati addirittura, a causa della carenza di personale, a chiedere ai direttori di UU.OO del Busacca di Scicli di far pervenire una richiesta dalle ore 8,30 alle 9,30 per garantire l’assistenza cardiologica relativamente agli interventi interni programmabili”.
“Tutto questo è assurdo”, denuncia il deputato regionale Orazio Ragusa, “soprattutto se a fronte di questi tagli, operati in provincia di Ragusa la spesa della Sanità in Sicilia rimane elevata”.
Nel 2010 è continuata a costare ai contribuenti circa 1 milione di euro all’ora. Rimane altissima quella per le strutture convenzionate. Esse costano, infatti, circa 1 miliardo e 96 milioni di euro, e sono precisamente 1.646. Solo per fare un raffronto, in Piemonte se ne contano solo 144.
Molto negativo è il dato sulla mobilita sanitaria extraregionale, cioè la differenza tra quanto spende la Regione per i siciliani che vanno a curarsi fuori della Regione (mobilità passiva) e quanto incassa per ricoveri di non siciliani che si curano in Sicilia (mobilità attiva): per quella attiva si sono incassati circa 51 milioni di Euro, mentre per quella passiva si sono spesi quasi 238 milioni di Euro, con un saldo negativo di 187 milioni di euro.
“Mentre in Provincia di Ragusa si tagliano i posti letto, soprattutto nei piccoli ospedali, si taglia pesantemente l’organico, rendendolo assolutamente insufficiente a far fronte alle numerose esigenze. Si allungano le liste di attesa. La spesa farmaceutica continua a crescere, dopo alcuni anni di calo. Si tratta di 1 miliardo e 52 milioni, cioè + 1,19 per cento rispetto al precedente anno”.
“Sono dati che leggo dal rapporto annuale della Corte dei Conti, che mi spingono a denunciare che a pagare le spese, siano i cittadini della laboriosa provincia iblea che, in proporzione ai suoi abitanti, sono costretti a subire tagli ben più consistenti rispetto ad altre realtà geografiche”.
La stessa Corte dei Conti denuncia l’elevata spesa per le strutture private convenzionate.
“Anche in questo caso, aggiunge Orazio Ragusa, la Provincia di Ragusa è molto virtuosa, destinando esigue risorse alla sanità privata, rispetto alle province della Sicilia occidentale”.
“La mancata censura all’assessore Russo – conclude Orazio Ragusa – limitata a un pregiudizio, non significa approvare complessivamente l’operato dello stesso, ma è un atto di responsabilità legato al particolare momento di crisi”.
“Adesso è necessario tagliare la spesa sanitaria nelle province della Sicilia occidentale e destinare, parte dei risparmi, alla sanità iblea per operare un giusto riequilibrio e consentire un necessario aumento della pianta organica, prevedendo più infermieri, medici e personale sanitario”.