L’arresto per maltrattamenti in famiglia a Pozzallo. La donna smentisce con una lettera

Sarebbe stata “montata” la vicenda che ha portato in carcere un quarantatrenne pozzallese, accusato di avere picchiato la convivente e la figlia tredicenne. La smentita sui fatti resi noti da un comunicato dei carabinieri, arriva attraverso una lettera della presunta vittima.
“Mio marito – spiega la donna – è un uomo di ottima famiglia, di grande sensibilità e buon cuore. Ciò che è accaduto è scaturito da un litigio come tanti altri litigi, ma lui non è un mostro, vi state sbagliando tutti e questo ve lo garantisco. Dentro di lui c’è un uomo che non merita questo. E’ vero, sono state alzate le mani, ma io l’ho provocato. Anche io ho alzato le mani nei suoi confronti. La rabbia e la gelosia non sono una buona cosa. Per quanto riguarda mia figlia di 13 anni non è vero che è stata pure lei picchiata. Lei adora mio marito, semmai ha ricevuto qualche strattone”. La ragazzina avrebbe subito una spinta, secondo quanto racconta la donna, quando l’uomo l’aveva invitata a non “mischiarsi” tra i due adulti. “ Lei non ha ubbidito – spiega ancora la madre – e ha risposto male. Tutto qui. Garantisco che si tratta di un padre unico, meraviglioso e è il mio grande amore. Non vediamo l’ora che torni a casa. Non è nemmeno vero che la casa era sottosopra. C’ erano solo un pò di panni buttati a terra che avevo preso io minacciandolo che sarei andata via. Questa storia è un incubo che spero finisca presto. Ci sono tanti delinquenti li fuori. Io non posso crederci ancora”.

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