“Nicosia cita la Costituzione, ma ignora che gli iscritti agli ordini professionali sono tenuti a rispettare le regole deontologiche delle categorie di appartenenza”. Così replica il deputato regionale e coordinatore provinciale di Forza del Sud, Carmelo Incardona, alle dichiarazioni del sindaco Nicosa rispetto alla polemica nata intorno all’operato di alcuni rappresentanti degli organi d’informazione della provincia iblea.
“Mi stupisce che il sindaco Nicosia si rivolga a me come avvocato senza ricordare che lui stesso appartiene a questa categoria di professionisti. Ancora di più – continua l’on. Incardona – il sindaco di Vittoria, come insegnante di Diritto, anche se in una scuola secondaria di secondo grado, dovrebbe sapere che gli ordini professionali sono regolati da codici deontologici che fungono da normative di riferimento per l’espletamento della professione stessa. La verità è che Nicosia, ponendosi a difensore dei giornalisti da me citati in una conferenza stampa, vuole difendere se stesso, consapevole delle anomalie che egli stesso, come guida dell’Amministrazione Comunale, ha generato con atti pubblici che il sottoscritto, invece, ha segnalato alla magistratura”.
“Per quanto riguarda il giornalista Gianni Molè – aggiunge il deputato regionale – oltre alle dichiarazioni del Presidente regionale dell’Ordine, ha collezionato la solidarietà del Segretario provinciale del sindacato unitario dei giornalisti, cioè di sé stesso, generando una situazione che ha del paradossale. Rispetto al fatto che il sottoscritto, in passato, abbia espresso la propria solidarietà nei confronti del Molè, devo sottolineare che si trattò di un intervento volto a condannare il metodo con cui era stato trattato un dipendente del Comune di Vittoria. Entrando nel merito, a distanza di qualche anno, a fronte di due sentenze a favore del Comune stesso, non posso che evidenziare l’anomalia dell’atto transattivo che, palesemente, avvantaggia il Molè. Ad entrambi, a Molè e Nicosia, debbo far notare che il ruolo del sottoscritto è quello di oppositore al Sindaco Nicosia e che quanto da me denunciato è conseguenziale all’analisi degli atti amministrativi. Infine, sempre al Sindaco, vorrei ricordare che è stato per cinque anni vicesindaco della Città e in quel periodo nulla ha fatto per difendere il dipendente Molè. Anche nei cinque anni in cui è stato Sindaco nulla ha fatto per l’ex dipendente e solo negli ultimi mesi della sua attività amministrativa si è deciso ad affrontare la questione, guarda caso in concomitanza della campagna elettorale e, stranamente, a vantaggio di chi aveva avuto torto in tribunale per ben due volte”.
“All’on. Granata, invece – conclude Incardona – che nel suo intervento cita la “libera informazione” vorrei spiegare che la mia azione serviva proprio ad evidenziare, in alcuni casi, l’assenza di libera informazione. Per questa ragione ho scritto al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, non per alimentare le polemiche, ma per avviare una verifica obiettiva dell’attuale situazione. Se Granata, come dice, ha davvero a cuore questi temi dovrebbe unirsi al mio grido d’allarme, altrimenti avrà fatto solo un favore al suo amico Nicosia”.
L’on. Incardona replica a Nicosia, Molè e Granata: “Rispetto l’art. 21 della Costituzione; i giornalisti, invece, rispettino le norme deontologiche della loro categoria”
- Luglio 22, 2011
- 7:01 pm
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