Sciclitano alla sbarra per tentata estorsione

Tentata estorsione. E’ l’accusa per la quale viene chiamato in causa il pregiudicato sciclitano Antonino Ferrante, detto “Tony”, 39 anni, in atto detenuto insieme alle sorelle Maria ed Elena per l’omicidio del concittadino Giuseppe Drago “U Tedescu”, vicenda per la quale l’anno scorso la Corte d’Appello di Catania aveva riformato le condanne di primo grado. L’uomo è sotto processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, per fatti avvenuti nel mese di ottobre del 2008. Ferrante, difeso dall’avvocato Pino Pitrolo, avrebbe chiesto ad un concittadino il pagamento della somma di cinquemila euro, altrimenti gli avrebbe bruciato la bancarella e l’auto. Il giudice ha escusso un teste il quale ha solo detto di essere a conoscenza dei fatti solo per voce di popolo, cioè per sentito dire. Il magistrato ha fissato l’udienza conclusiva per il prossimo 23 settembre. Ferrante fu condannato dal Gup del Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, a venti anni di reclusione, pena ridotta in Appello di cinque anni. Era stato ritenuto, insieme alle sorelle e a Giovanni Pacetto, componente il commando che uccise a colpi di fucile a canne mozze e una pistola calibro 7,65 “Peppi u tedescu”, così conosciuto per avere trascorso alcuni anni in Germania. L’omicidio fu consumato in Via Sette Fratelli Cervi, al Villaggio Jungi, a Scicli.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa