Il furto nella sede dei “Piccoli Fratelli”. Modica, il Sindaco: “La mia solidarietà e lo sconcerto per quanto accaduto”

Il furto consumatosi nella sede dell’associazione Piccoli Fratelli di Modica pone seri problemi alla sicurezza e all’ordine pubblico atteso che nell’area non è la prima volta che azioni a delinquere avvengono in un quartiere popolare. Necessario una maggiore prevenzione e più attenzione ai problemi sociali che quotidianamente emergono.
Il Sindaco, Antonello Buscema, su questa vicenda dichiara:
“Oltre alla mia sincera solidarietà, personale e istituzionale, agli amici dell’Associazione Piccoli Fratelli, non posso che esprimere sconcerto e preoccupazione per il furto subito nella sede di Treppiedi Nord. Tutti conosciamo, infatti, il prezioso ruolo che l’associazione svolge proprio a Treppiedi, offrendo questa sede non solo per il sostegno ai disabili ma come punto di riferimento per tutti coloro che vivono forme di disagio sociale, dunque come luogo di aggregazione e di solidarietà, indispensabile specialmente nel contesto di un quartiere popolare.
Il fatto che sia stata presa di mira la sede dell’Associazione, evidentemente allo scopo di portare via le attrezzature che vi erano all’interno (computer, videocamere), ci riporta all’urgenza di attuare politiche sociali efficaci sul fronte della prevenzione del disagio sociale e della delinquenza giovanile, e più in generale della integrazione e dell’educazione alla legalità.
Riponiamo, in questa direzione, grande aspettativa nell’avvio dei progetti legati alla legge 328 per garantire una presenza costante nel quartiere, attività di animazione di strada, di educativa domiciliare, di prevenzione del disagio, contando di poterci concentrare, nel tempo e con l’aiuto di associazioni come i Piccoli Fratelli, nella programmazione di ulteriori interventi mirati per il quartiere di Treppiedi, tenendo conto delle esigenze che si pongono in quel peculiare contesto sociale.
Contiamo anche nel fatto che i lavori attualmente in corso grazie al Contratto di Quartiere, servano non solo alla riqualificazione strutturale degli edifici ma a debellare effettivamente la condizione di marginalità in cui Treppiedi Nord è stata di fatto relegata in questi decenni, realizzando una progressiva integrazione del quartiere popolare al contesto urbano e al livello delle sue dinamiche sociali.”

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