Modica. Quella rotatoria pericolosa. Meglio il semaforo. Lettera di un automobilista. Riceviamo e pubblichiamo

Gentile Direttore,
Indirizzo a Lei questa mia lettera aperta per la stima che nutro per il Suo giornale e per l’apertura al dialogo cui esso è improntato. Desidero condividere l’esperienza di un piccolo incidente stradale da me vissuto e che fortunatamente si è concluso senza troppi danni fisici. Scenario è stato il pericoloso incrocio tra la Strada Statale del Viadotto Nino Avola e la via Loreto Gallinara, nei pressi del quale il Codice della Strada è lettera morta, o per criminale indifferenza o per altrettanto colpevole ignoranza.
Io abito nella prima campagna modicana poco oltre il Pala Rizza e da casa scendevo in moto verso il viadotto Nino Avola, quando un’auto proveniente da sinistra (zona Piano Gesù) mi ha tagliato la strada ed ha acceduto con fare deciso alla rotonda. L’impatto, nonostante la mia bassa velocità, è stato inevitabile. Sottolineo il fatto che, oltre ad essere tutt’altro che uno “smanettone”, attraverso quell’incrocio moltissime volte al giorno e sempre con la massima vigilanza, stante l’irredimibile e costante malcostume di chi proviene dalla Via Loreto e i forti rischi cui si trova esposto un utente della strada particolarmente debole qual è il motociclista. Moderava ulteriormente la mia andatura, inoltre, il pensiero rivolto all’insipienza, per non dire alla spregevole delinquenza, con cui è stato condotto il rifacimento del manto stradale della Statale, ridotto ad uno sdrucciolevole percorso per biglie di vetro in cui transitare al massimo a 40 km/h!
Ben conscio di tutti i problemi succitati, che impongono l’attraversamento del malefico incrocio a passo di lumaca, mi è stato concesso di chiudere la pratica con la strada riportando contusioni guaribili in sette giorni e danni non enormi alla moto. Considero però un dovere civico riportare all’attenzione di un ampio pubblico un problema di viabilità molto rilevante, che se da ultimo ha visto vittima chi scrive mette però quotidianamente a repentaglio l’incolumità di molti cittadini.
Ultimamente è nata in Italia questa “civiltà della rotonda”, che a Modica porta solo guai; si pensi allo Stretto, alla Sorda: nessuno capisce come funzionano le precedenze in questo tipo di intersezioni. Sulla strada del Viadotto, però, i problemi sono molto seri: si incrociano una Statale alquanto veloce, in pendenza e con forti curve vicino alla rotonda, con una lenta strada comunale da cui provengono continue minacce di incidenti. Io credo che la soluzione più rapida ed economica sia l’installazione di semafori: non si può in alcun modo sperare nel rinsavimento di utenti della strada così follemente indisciplinati: non il mio fallibile buon senso, ma obbiettive osservazioni e la Statistica affossano l’efficacia dell’attuale tipologia di segnalazioni verticali ed orizzontali: la gente non le vede o se ne frega, punto!
Per conto mio, scriverò al nostro sensibile Primo Cittadino e al Comandante della Polizia Municipale modicana perché aggiungano la mia modesta ma ferma voce a quella delle tante altre persone come me preoccupate da quel pericoloso svincolo. Credo infatti che l’indifferenza e la sciatteria siano causa diretta dell’incidente da me vissuto e non sarò certo io ad allungare questa catena.

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