Consiglio Comunale di Modica. Question time e votazione di una mozione sulla telefonia mobile ieri sera.

Un’ora di question time e l’approvazione a maggioranza di una mozione di indirizzo sulla delocalizzazione delle antenne di telefonia mobile, presentata dai consiglieri Migliore Nigro.
Presenti 24 consiglieri il consiglio comunale di Modica di ieri sera si apre con l’invito da parte del Presidente del Consiglio comunale, Carmelo Scarso, a partecipare all’omaggio che la Città stasera renderà a Giorgio Avola campione europeo di fioretto maschile.
La question time si apre con il capogruppo del Pdl Luigi Carpenzano che solleva, ancora una volta, la mancata attivazione dell’impianto idrico di Zappulla. Sufficiente a soddisfare le esigenze della contrade e del territorio vicino. L’opera non è posta nelle condizioni di poter essere avviata. Storia lunga che ha rimesso nelle mani dell’assessore alle Opere Pubbliche, Giuseppe Sammito, che lo ha coinvolto in qualche riunione. Il problema è legato alla decisione dell’impresa che dopo tanto tempo non intende effettuare gli allacci. Chiede all’amministrazione il tempo entro il quale la questione potrà essere risolta. Il problema idrico irrisolto in tutto il territorio indica la cifra della inefficienza di questa amministrazione.
L’Assessore Giuseppe Sammito rileva che la questione è stata attenzionata, in modo evidente dal consigliere Carpenzano, unitamente all’assessore Nino Frasca Caccia. Questi lavori avviati con contratto del 2005, realizzati in parte poi sospesi e ripresi dopo che l’Enel trattò con un tempo lungo l’allaccio dell’energia. Essendo passati anni l’impresa chiede la rescissione del contratto senza indennità. L’amministrazione intende non solo chiudere il contratto ma continuarlo e mettere in attività l’impianto.
Negli ultimi mesi il punto è stato particolarmente attenzionato. Il capo dell’UTC ha trovato un punto di transazione con l’impresa, sulla base di questioni formali che hanno perdere del tempo, talché i lavori potrebbero essere ripresi. Venerdì scorso è stato concluso un accordo tra il RUP e l’impresa. L’assessore è determinato perché nei prossimi giorni si ponga la parola conclusiva all’accordo transattivo.
Il capogruppo del PDL Luigi Carpenzano ritiene che quando si completerà l’opera bisogna prenderne atto e non ci sarà nulla da festeggiare. Rileva che per i dirigenti ci sono sempre questioni prioritarie rispetto al completamento dell’acquedotto di Zappulla. Non mette in dubbio la buona fede dell’assessore Sammito rimane fermo il fatto che la gente aspetta l’acqua e pretende giustamente il servizio. Se non si risolverà il problema entro dieci giorni chiederà al Presidente la convocazione del consiglio aperto a Zappulla. Il capogruppo del Sel Vito D’Antona illustra una interrogazione sull’incrocio rotatoria di Dente Crocicchia. Registra che sono ridotti i tempi burocratici relativi ai pareri e per ultimo quello della soprintendenza. Sul finanziamento si era notizia di un finanziamento di € 3.400.000,00 da parte del Cipe e spostare l’entità del mutuo, quello della Cassa Depositi e Prestiti, sui lavori di qualificazione del Viale della Costituzione.
Chiede di sapere lo stato dell’arte del finanziamento delle due opere. L’Assessore Sammito ribadisce l’acquisizione di nuovi tratti da parte dell’Anas; la scelta affranca dal parare dell’Anas. I pareri soprintendenza, dell’Asl e della Forestale sono stati dati: gli ultimi due sono scaduti essendo passati cinque anni. Sia all’ASL e alla Forestale è stato richiesto il parere. A questo punto il procedimento riguarderà il bando. Il finanziamento del CIPE non c’è più. Quindi non ci sarà alcun trasferimento di somme sulla riqualificazione del Polo Commerciale.
D’Antona prende atto dell’accelerazione della pratica del bivio di Dente Crocicchia.
Lo Stesso consigliere Vito D’Antona illustra la interrogazione avente ad oggetto la costruzione dell’Idria di cui si è occupata ampiamente la stampa. Conferma la richiesta di un ulteriore valutazione dell’amministrazione perché si arrivi ad una sospensione. I tempi non sono neutri. Prima si fa meno costi in danno ci saranno da sopportare. E’ della convinzione che l’interesse pubblico deve essere superiore a quello privato e ritiene che dalla pratica vista due o tre questioni ci sono da approfondire. La Commissione urbanistica nella sua autonomia può arrivare ad una conclusione dopo essere entrata nel merito.
Fa una cronistoria del progetto che si trova in zona B e qui bisogna intervenire presto per vincolare un sito che si trova di fronte le chiese di San Pietro e San Giorgio bene dell’Umanità dell’Unesco. Rileva che i pareri della soprintendenza sono sette. Solo il primo è negativo in quanto l’opera non è adeguata al contesto in cui dovrebbe sorgere. Non si tutela insomma il paesaggio e il progetto viene respinto. Questo nel dicembre del 2004 e nei pareri successivi non si rende conto di ciò. Bisognerebbe chiede alla soprintendenza conto e ragione di questo. La Ditta in corso d’opera cambia la richiesta da civile abitazione ad affittacamere, aumentando il volume, e quindi rimodulando l’uso dovrebbe essere sottoposto, il progetto, alle procedure dello sportello unico. Allora su questi quesiti chiede un confronto con la commissione edilizia.
L’Assessore all’Urbanistica Giovanni Giurdanella in ordine alla sospensione chiarisce che nessuna contestazione possa essere mossa in quanto tutto, sinora, è stato svolto nella legalità.
Ammette che l’iter è stato farraginoso. Alla fine si arriva ad una concessione edilizia conforme alle regole. Le questioni di impatto non sono competenza dell’ente ma bensì della soprintendenza. La procedura è stata del tutto legittima. Per il Comune sarebbe stato estremamente rischioso sospendere i lavori dopo che la soprintendenza da quattro pareri positivi. Poi sulla tutela del territorio si trova d’accordo con le osservazioni di D’Antona a cominciare dal centro storico e quei siti sensibili attraverso gli strumenti urbanistici.
Il consigliere D’Antona si dichiara non solo insoddisfatto ma anche deluso. Sono rimasti senza risposta i quesiti proposti. Sui pareri rischiamo di perdere il titolo di bene dell’Umanità. Allora non può non appartenerci la posizione della soprintendenza. D’Antona dichiara che non si rassegna e continuerà a lavorare per sostenere la tutela del paesaggio.
Il consigliere indipendente Paolo Nigro illustra una interrogazione sulle manutenzioni in centro storico, soprattutto le arterie viarie che si trovano in stato assai precario. Per questa amministrazione la questione della manutenzione sembra assente . Si dichiara già insoddisfatto in quanto ritiene che l’assessore non abbia molto da dire visto l’evidenza dei fatti basta rilevare l’incidente di cui è rimasta vittima una signora costretta alle cure mediche
L’Assessore con delega alle manutenzioni, Giovanni Spadaro, respinge la valutazione che le attenzioni dell’assessore sono rivolte ad alcuni quartieri e nona tutta la città.
La SPM è intervenuta come ha potuto rispetto alle numerose richieste dei cittadini. Sulla buca che avrebbe provocato l’incidente alla signora none ra di grande entità e si è intervenuto subito. La ditta che ha vinto l’appalto ha già programmato alcuni interventi: tratti di Corso Umberto, Via Tirella, nei pressi di San Giuseppe Timpuni e altri lavori al Sacro Cuore.
Nella replica il consigliere Paolo Nigro ribadisce la sua insoddisfazione anche perché la buca segnalata ancora lì.
L’Assessore non ha saputo programmare e gestire un intervento. Si riserva di chiedere una commissione speciale per valutare lo stato dei servizi in Città.
Finita la questione time viene illustrata la mozione di indirizzo su “Delocalizzazione antenne di telefonia mobile” presentata dai consiglieri Migliore e Nigro.
E’ proprio Giovanni Migliore ad illustrarla. Cita la data del 19 febbraio del 2009 quando il consiglio votò la regolamentazione dei campi elettromagnetici e quindi intercettare i siti previsti nel territorio del comune dal Piano Polab e che non siano di proprietà privata. Laddove non potrebbe essere possibile, dice il regolamento, le antenne potrebbero mettersi su abitazioni private.
Il 2 febbraio 2010 un gestore chiede l’istallazione di un antenna in Via Botta non prevista nel piano Polab.
Da quella data non risponde nessuno. Il 12 ottobre viene convocato il gtv, organismo consultorio, dando parere contrario. La compagna atteso che il termine del parere era scaduta da notizia che comincerà l’istallazione. Alle contestazioni nate da un movimento di opinione il Sindaco chiede la sospensione e nell’arco di tre mesi la compagnia doveva delocalizzare l’antenna che l’ente indicherà.
Dopo tanti mesi si chiede oggi, in maniera urgente, all’amministrazione di fare scelte coerenti con il piano; nell’ufficio denuncia Migliore c’è un caos e i gestori invocando la pubblica utilità l’ente non riesce a fare rispettare quanto deciso nel regolamento. Non si trovano i contratti e così non si possono introitare le somme appannaggio del Comune. Si chiede il consiglio l’attuazione del regolamento e destinare le risorse per il risanamento ambientale e informare in modo capillare i cittadini della individuazione dei siti delle antenne.
Il consigliere indipendente Paolo Nigro ribadisce che ci sono luoghi di proprietà pubblica dove allocare le antenne. Dalla sua approvazione questo regolamento non è applicato. L’antenna di Piano Ceci che doveva durare tre mesi è ancora lì su una piano mobile. In via Botta l’antenna è ancora lì e il consiglio comunale ha il dovere di fare applicare il regolamento. Auspica che la mozione possa essere votata all’unanimità.
Il consigliere Gaetano Cabibbo dell’Mpa rileva che aveva posto, due anni fa, la questione della installazione selvaggia delle antenne. Denunciò all’assessore dell’epoca la posa in opera di un antenna al Polo Commerciale ed è stata lì è installata. Modica registra un presenza di massiccia delle antenne telefoniche.
Riferisce di ricerche internazionali secondo le quali le onde elettromagnetiche sono dannose per la salute della persona. L’impegno deve essere quello che il regolamento deve essere rispettato perché ci tutela.
Il capogruppo del PID Giorgio Stracquadanio riferisce sull’attività del nuovo dirigente del settore che fa passare otto mesi per rispondere alle istanze dei cittadini, riguardante il problema dell’Antenne, quando la risposta doveva essere rapidissima. Denuncia il ritardo con cui vengono gestite le pratiche molto delicate e importanti come l’Antenna di Via Botta.
Il consigliere del Pd Carmelo Cerruto si dichiara d’accordo, e non può essere diversamente, il rispetto del regolamento. Il decreto Gasparri però bypassa quanto deciso dai consigli comunali. La discussione sulle prerogative relative al controllo del territorio è aperta. La Regione Lombardia su questo ha avuto ragione con l’avvallo della Corte Costituzionale che ha deciso che la gestione urbanistico del territorio è dei Comuni. Invita l’amministrazione ad approfondire dal punto di vista legale la materia per affrancarsi dagli effetti del decreto Gasparri.
Il capogruppo di Nuova Prospettiva Antonino Cerruto rileva che c’è una preoccupazione legittima nel territorio delle antenne, comprese quelle televisive, di cui peraltro si è occupato da quindici anni.
Il decreto Gasparri del 2002 non mette l’ordine; anzi ha danneggiato quello che di buono c’era. Le installazione delle antenne sono opere di interesse nazionale anche in deroga agli strumenti urbanistici. La legge ha sottratto ogni podestà agli enti locali. Con la Gasparri si possono installare le antenne anche vicino ai luoghi sensibile. L‘amministrazione ha votato il regolamento rispetto al Piano Polab del 2006, la revisione dei contratti con i gestori; il Comune deve avviare un’opera di concertazione con i gestori chiedendo il piano di sviluppo utile per adeguarlo al piano di gestione al fine di evitare i pericoli per la popolazione.
La mozione non può chiedere all’amministrazione di applicare il regolamento in quanto l’Ente non può imporre nulla. Tutto va confrontato con i gestori con la concertazione. Bisognerebbe avviare un referendum per superare la legge Gasparri e riportare in vita la vecchia legge che rimetteva la gestione delle antenne ai comuni. Il capogruppo dei popolari, Salvatore Cannata si dichiara d’accordo al fatto che l0’amministrazione si deve impegnare ad applicare il regolamento. Il consigliere del Pdl Michele D’Urso stigmatizza la maggioranza che tenta di portare una materia così importante come di parte. La mozione ha un tono bonario e invita l’amministrazione a fare applicare il regolamento. Le responsabilità sono della maggioranza che approvando nel regolamento nel 2009 non lo fa rispettare. La questione non è politica; la mozione doveva passare con sobrietà e senza eccezioni di parte. Ritiene che non si ha una precisa mappatura delle antenne per cui come si fa a fare rispettare il regolamento ? Le antenne vanno mappate quelle che si vedono e quelle che non si vedono e si intervenga con cadenza periodica. La mozione va approvata. Giorgio Zaccaria capogruppo del PD ritiene che la problematica va gestita in quanto legata alla modernità.
La mozione ribadisce quello che in effetti vuole il regolamento. L’antenna di Via Botta va comunque tolta perché non rientra nei siti del Piano Polab. Ai gestori vanno indicati i siti dove vanno messi gli impianti. Rifuggiamo dalla demagogia e si facciano scelte di concretezza.
Il consigliere dell’Mpa Gaetano Cabibbo intervenendo nuovamente ha citato il Comune di Massa Carrara secondo il quale non solo applica il proprio regolamento ma hanno anche creato una rete di monitoraggio che consente di aggiornare i cittadini circa il rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici e avviare le conseguenti azioni di tutela. I dati delle centraline, che sono ubicate in prossimità delle antenne, vengono rese note quotidianamente ai cittadini. La proposta è stata assunta come emendamento nella mozione votata.
L’amministrazione per bocca del Vice Sindaco, Enzo Scarso condivide la mozione a cui propone anche una proposta aggiuntiva. Chiarisce che il Piano Polab è del 2006 e la cui realizzazione fu il frutto di una concertazione. Da allora ad oggi sono passate “sei ere glaciali” nel senso che la tecnologia è molto avanzata e chiede celle di collegamento molto più potenti e soprattutto risente di barriere come immobili alti.
Il piano Polab non ha più quella efficacia tecnica con cui era nato. Il regolamento ovviamente ne risulta condizionato. L’emendamento aggiuntivo come il costante aggiornamento del Piano Polab che potrebbe essere fatto con le risorse che provengono dai contratti di affitto. Bisogna poi monitorare i contratti a scadenza per una migliore gestione delle allocazioni. Il consigliere Nino Cerruto propone l’emendamento secondo il quale con i contratti in scadenza si concordi con i gestori altri siti dove rilocalizzare in area pubbliche le antenne. Ai voti la mozione viene votata a maggioranza, con 21 favorevoli, e un’astensione. I lavori del consiglio sono rinviati a lunedì 1 agosto 2011 alle ore 20.00

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