LE PIANTE DI POMODORO ESTIRPATE DALLE SERRE NON POSSONO ESSERE BRUCIATE; IL CONSIGLIERE PROVINCIALE NICOSIA: “SI STA CREANDO UN GRAVE DISAGIO AMBIENTALE SOPRATTUTTO SUL VERSANTE IPPARINO”

Un nuovo grosso problema per i produttori agricoli. Soprattutto nel Vittoriese dove gli operatori sono impossibilitati, dalle normative vigenti, a smaltire, bruciandole, le piante di pomodoro estirpate dall’interno delle serre. A lanciare l’allarme il consigliere provinciale Ignazio Nicosia. “Un impedimento che deriverebbe dalla valutazione secondo cui – spiega – almeno stando a quanto sostengono i vertici della Polizia provinciale, l’incenerimento produrrebbe anidride carbonica e quindi inquinamento dell’aria, considerando anche che le piante conterrebbero i residui di antiparassitari e fitofarmaci. Una valutazione che ci stiamo riservando di approfondire anche perché, se così fosse, se, cioè, gli antiparassitari non avessero una loro scadenza, anche i frutti raccolti manterrebbero la propria tossicità. Ma non solo. Potremmo, infatti, sostenere che bruciando le frasche in questione si inquinerebbe l’aria a causa dei veleni contenuti al loro interno. O che, lasciate a macerare in un qualsiasi terreno, le frasche potrebbero inquinare le falde acquifere già alle prime piogge. E’ chiaro che, comunque sia, aldilà del fatto che siano rifiuti speciali pericolosi o non pericolosi, sempre di rifiuti si tratta e per questo motivo vanno conferiti in appositi centri”. Il consigliere Nicosia teme, tra l’altro, che procedendo in questo modo, con le frasche accumulate dove capita prima, si rischia di creare i presupposti per grossi incendi che potrebbero rovinare l’habitat circostante. “Per come ho potuto appurare – continua Nicosia – una discarica è stata creata vicino a Kastalia in mezzo a delle piante di carrubo. Un’altra in contrada Zafaglione accanto a delle serre. Tante altre, ancora, sono sparse per le campagne. Ecco perché chiedo che la questione possa essere affrontata nella maniera più corretta. Urge un punto di raccolta e trasformazione anche perché stiamo parlando di un prodotto che può rappresentare una ricchezza, attraverso la biomassa. Al momento, per quel che mi risulta, le discariche non accettano tale tipologia di rifiuto. Anche perché ci sono già problemi non di poco conto per il conferimento dei rifiuti solidi urbani che vengono trasportati a Motta Sant’Anastasia”.

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