Aperture domenicali a Ragusa, il presidente Sorbo replica all’Adiconsum: “Ogni anno ripetiamo le stesse cose”

“Come ogni anno, siamo costretti a sorbirci le riflessioni del responsabile dell’Adiconsum, Gianni Cerruto, sulla vicenda delle aperture domenicali. Come se non avessimo già abbondantemente chiarito la nostra posizione. Comunque, visto che ripetere aiuta, lo faremo anche stavolta, a beneficio, magari, del solo Cerruto. Avvertendo, però, che sarà la prima e unica volta che interverremo sulla questione”.
E’ categorico il presidente della sezione Ascom di Ragusa, Cesare Sorbo, nel contestare le valutazioni dell’associazione dei consumatori. “Abbiamo sempre detto – spiega Sorbo – che l’Ascom pone, prima di tutto, il problema della condivisione della programmazione del calendario, frutto di una concertazione a livello provinciale. L’eventuale modifica, con ulteriori aperture così come richiesto dall’Adiconsum, determinerebbe uno squilibrio in tutto il contesto dell’area iblea. E il primo a saperlo è lo stesso Cerruto. Il quale, poi, ogni anno, porta avanti la polemica relativa alla chiusura dei bar in periodo agostano. Se lo ritiene opportuno, il responsabile dell’Adiconsum può contattarmi telefonicamente. Così avrò cura di indicargli quali i bar che rimangono aperti, in città, durante il suddetto periodo. Vale poi la pena di chiarire che i primi ad essere coscienti della necessità di difendere l’economia locale sono proprio i commercianti. Cerruto, però, dovrebbe sapere che i consumatori hanno pochissimi soldi in tasca, che i consumi hanno fatto registrare un drastico calo, vuoi per fenomeni internazionali come il rischio default in Usa e in Grecia, vuoi per la presenza di una più o meno reale psicosi degli acquisti. Figurarsi se il commerciante, sapendo di poter vendere, non deciderebbe di aprire i battenti della propria attività anche in periodo notturno. A questo riguardo, vorrei aggiungere che non abbiamo avuto mai il piacere di ascoltare una critica dell’Adiconsum per quanto riguarda la chiusura, per periodo di ferie, di altre attività che garantiscono servizi primari per la collettività: dagli studi medici ai notai ad esempio, per non parlare di folti ranghi di personale della Pubblica amministrazione per cui diventa difficile ottenere qualsivoglia pratica. Vorremmo capire perché, da parte dell’Adiconsum, il problema debba essere rivolto solo ed esclusivamente alla categoria dei commercianti”.

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