Multisosta a Modica. Il PD propone gestione “in house”

Alla luce del risultato referendario del 12 e 13 giugno2011, attraverso il quale è stato abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 che obbligava i comuni a privatizzare parzialmente o totalmente i servizi a rilevanza economica, il gruppo consiliare e il Partito Democratico di Modica, propongono all’amministrazione comunale di riconsiderare la possibilità di gestire in house il servizio della Multisosta.
“Appare chiaro – spiega Giorgio Zaccaria, capogruppo consiliare – che oggi non esistono più quei presupposti che hanno portato a suo tempo il consiglio comunale ad una scelta difficile e quasi obbligata, ossia scegliere tra la costituzione di una ulteriore società mista, e quindi con un socio privato, correndo il rischio di riproporre l’infelice esperienza della multiservizi, o ricorrere al project financing che è stata poi la scelta finale adottata dal consiglio comunale . Riteniamo che oggi, invece,si possa intraprendere una strada diversa abrogando la precedente delibera consiliare n° 172 del 29 dicembre 2010, e riconsiderare in una nuova ottica tutta la problematica riguardante gli operatori della Multisosta e il relativo servizio, che ricordiamo permette degli introiti alle casse comunali che coprono in Toto le spese del personale.
Senza tralasciare minimamente il percorso intrapreso per l’indizione del bando sul project financing, il quale consideriamo ancora via maestra per un progetto più ampio e risolutivo dei problemi della sosta e della viabilità modicana, crediamo che nelle more, sussistano le condizioni necessarie per dare intanto ai lavoratori delle garanzie di impiego e di pari trattamento giuridico di quelli della nuova società SPM, in quanto rientra nelle prerogative della nostra cultura e storia politica.
Prerogative alle quali abbiamo dovuto rinunciare forzosamente a causa di quelle imposizioni legislative che il popolo italiano, con grande partecipazione democratica perorata fortemente anche dal PD, ha deciso di abrogare con la tornata referendaria dello scorso giugno”.

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