Museo Archeologico di Kamarina. Viaggio nell’Arte, “Le Cento Sicilie”. Circuito del Mito

È un viaggio ideale, condotto lungo le vie infinite del ‘continente’ Sicilia lo spettacolo proposto dalla Compagnia Taodanza di Taormina Cento Sicilie. Organizzato dalla Fondazione Teatro “Carlo Terron” – Regione Sicilia, nella persona di Rosanna Bocchieri, e da Elisa Iudice per l’Associazione Prometeo, l’evento si svolgerà presso il Museo Archeologico di Kamarina, alle ore 21 di giovedì 11 agosto.

Numerosi gli enti che hanno operato sinergicamente per la realizzazione della serata, che riceve patrocinio dalla Provincia Regionale di Ragusa, dalla Regione Siciliana, Assessorato Turismo e Spettacolo – Centro Servizi Turistici di Ragusa, dall’Assessorato Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dal Servizio Soprintendenza Beni Culturali di Ragusa, da POFESR Sicilia 2007/2013. Coinvolto in prima linea il Servizio Parco Archeologico Terracqueo di Kamarina, col suo Direttore, Giovanni Distefano, che guiderà una interessante visita del Museo, tra le 20 e le 21 della stessa serata. Lo spettacolo, che ha ingresso libero, prevede pure un dopo teatro, offerto dall’Assessorato allo Sviluppo Economico e da Caffè Italia di Ragusa.

Appuntamento tra i più avvincenti dello splendido “Circuito del Mito”, il balletto di Danza Contemporanea “Cento Sicilie” vuole essere un percorso multidirezionale lungo i volti tanti della Sicilia, ove “tutto è dispari, cangiante, come nel più ibrido dei continenti”, secondo l’arguta osservazione di Gesualdo Bufalino, autore esplicitamente evocato da Mariella Gallodoro e Ambra Lo Turco, rispettivamente direttrice e coreografa del balletto. Un attraversamento dello spazio mitico, culturale dell’Isola, lungo itinerari storici e letterari, con Federico II, Verga, Quasimodo, Tommasi di Lampedusa, Vittorini, Sciascia, Brancati, Camilleri. Toccati pure i maestri della drammaturgia siciliana, quali Pirandello, Capuana e Martoglio, in una sezione, quella dedicata al teatro, che abbraccia pure la tradizione antica del Teatro dei Pupi Siciliani, gli attori G. Grasso e A. Musco, assieme al fascino del cuntu di Mimmo Cuticchio. Un viaggio fascinoso lungo registri e linguaggi variegati dell’arte, che prende l’avvio dalla danza, per coinvolgere, in escursioni temporali ampie, pure la musica di Bellini e il cinema di Tornatore.

Un viaggio epico, Cento Sicilie di Taodanza, che si propone quale meta l’identità stessa dell’Isola, per approdare alla conclusione che la sua fisionomia specifica consiste nella pluralità, nella mescidanza di tratti, legata alla peculiare geografia della Sicilia, cuore del Mediterraneo, convegno di occidente ed oriente, luogo deputato al conflitto tra ragione e magia, tra le istanze del progresso e le seduzioni misteriose portate dal caldo vento africano.

Un itinerario appassionante, gravitante attorno al caleidoscopico sistema di valori siciliani, alla complessa tavolozza cromatica, al suo calore fisico e antropologico, e teso alla ricerca delle dinamiche complesse dell’insularità e della sicilitudine, della claustrofobia, con l’esigenza primaria di evadere dallo spazio concluso dell’Isola, dalla sua marginalità, e della claustrofilia, col bisogno immancabile del nóstos, del ritorno al luogo edenico delle origini. Perché, torna ancora la sagacia bufaliniana, “vero è che le Sicilie sono tante, non finiremo mai di contarle”.

Alla conferenza stampa di presentazione dell’evento, svoltasi oggi alle 11 presso la Sala Giunta della Provincia di Ragusa, primo ente promotore, hanno illustrato ragioni culturali, aspetti organizzativi e finalità dello spettacolo il Presidente della Provincia, ing. Franco Antoci, il dott. Giovanni Distefano, direttore del Parco Archeologico Terracqueo di Kamarina, il dott. Glauco Bisazza, per l’Assessorato Turismo Sport e Spettacolo, la prof. Rosanna Bocchieri, organizzatrice dello spettacolo, e il Soprintendente, dott. Alessandro Ferrara, il quale ha pure accennato alla rassegna “Il Canto delle Pietre”, che, promossa dai medesimi enti, dovrebbe realizzarsi per la stagione in corso.

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