INCREDIBILE MA VERO. LA CASTA DELLA REGIONE SICILIANA SI FA’ LA POLIZZA CONTRO I MORSI E IL LINCIAGGIO DEI CITTADINI ESASPERATI DALLA CRISI

Metti che il cittadino finalmente si ribelli e decida di aspettarli fuori dal parlamento per lanciare monetine. Metti che la folla esasperata si munisca di torce e forconi e tenti di scannarli come capretti sulla pubblica piazza. I signori onorevoli saranno anche pronti ad affrontare le offese verbali, ma nella prospettiva di un rischio fisico bisogna pur tutelarsi. E infatti si sono fatti l’assicurazione sul linciaggio. Dal 13 luglio – giorno dell’approvazione da parte del Consiglio di presidenza – i componenti dell’Assemblea regionale siciliana (Ars), cioè il parlamento isolano guidato da Raffaele Lombardo, beneficiano di una convenzione stipulata dal Fondo assistenza e solidarietà regionale con la Cassa di assistenza sociale e sanitaria Caspie. Come spiegava ieri su Italia Oggi Antonio Calitri, alla modica cifra di 1.485 euro i parlamentari potranno contrarre una polizza di assistenza sanitaria integrativa, che nemmeno si pagheranno per intero: metà sarà a carico loro, metà la finanzieranno gentilmente le tasche della Regione. Fin qui sembrerebbe il solito benefit da nababbi tipico degli onorevoli siculi. E in effetti le facilitazioni sono cospicue: rimborsi fino a 250mila euro per le prestazioni sanitarie o addirittura 500mila euro in caso di interventi particolari. Roba che un fesso qualsiasi come il sottoscritto se la sogna. C’è perfino la possibilità di estendere la polizza ai familiari al costo di 1.190 euro cadauno (o 850 se sono più di tre).
Ma l’idea veramente geniale è quella di includere alla voce «casi particolari di infortunio» anche l’ipotesi di assalto da parte degli elettori imbestialiti. Facciamo un esempio. L’onorevole viene bersagliato da una pioggia di euro tipo Hotel Raphael? Niente paura, è assicurato contro «tumulti, atti violenti e aggressioni». Sappia dunque Antonio Di Pietro – il quale poco tempo fa ha dichiarato che presto gli italiani esasperati torneranno a lanciare monete – che così facendo si rischia di arricchire la casta.
I  componenti dell’Ars non hanno tutti i torti. Con l’astio popolare che sta montando contro i politici, bisogna pararsi le chiappe. E stare pronti alla pugna. Anche perché l’assicurazione regionale copre pure le «lesioni sofferte per legittima difesa, stato di necessità o dovere di solidarietà umana».
Se un commando di lettori del Fatto ti aggredisce fuori dal parlamento, tu li prendi a sberle e mentre meni ti lesioni una mano, la Regione te la ripaga nuova, così sei pronto a pigiare di nuovo il bottoncino della votazione in aula.  Ma prendiamo che i lettori del Fatto stiano bastonando un tuo onorevole collega, tu che fai? Fossi matto, risponde il siculo scaltro, me la do a gambe. Invece no: puoi tranquillamente giungere in suo soccorso munito di bastone, poiché senza ombra di dubbio sarebbe un caso di «solidarietà umana».
Oddio, e se il deputato Turi si mangia un chilo e mezzo d’impepata di cozze e poi si sente male, che devo fare? Le mangio anche io e a quelli della lavanda gastrica dico che mi sono ingozzato per solidarietà umana? Beh, in effetti il cavillo regge…
La copertura assicurativa per gli «infortuni che si verifichino nell’esercizio delle funzioni istituzionali», tuttavia, è ancora più estesa. I politici non sono al sicuro solo dagli attacchi di sparuti facinorosi, ma pure dai tumulti di ampie dimensioni. La polizza paga anche in caso di «rischio insurrezione».
Casomai ai siciliani vessati dalle inefficienze della loro amministrazione venga in mente di organizzare nuovi Vespri o di armarsi per far piazza pulita dei governanti, questi ultimi saranno ripagati del danno.
Attenzione però, perché il cittadino è subdolo. Egli, spinto dall’ira funesta contro il politicante sprecone,  potrebbe anche decidere di avvelenarlo mentre si reca al bar  a sorbire il cappuccino. Infatti l’atroce «avvelenamento» è coperto dall’assicurazione.
Immaginiamo che siano terribilmente crudeli questi siciliani, poiché anche «asfissia e soffocamento» sono ripagati. Sai, in caso l’indignato di turno assalga il deputato e tenti di strangolarlo. C’è pure un rimborso per le «infezioni conseguenti da morsi»: nelle notti di pleniluio i siculi mannari in piena crisi d’antipolitica s’aggirano per le strade in cerca di Lombardo, per affondargli i denti nei garretti. Ah, è previsto anche un rimborso in caso di «annegamento». Infatti il pericolo di affogare nel ridicolo è ai massimi livelli.

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