Modica. Alla Quetzal Bottega Solidale troppe incongruenze rilevate dagli ispettori regionali. “Va chiusa”

Per gli ispettori regionali, la cooperativa Quetal va chiusa. I funzionari inviati a Modica per “indagare” sulla cooperativa sociale “Bottega Solidale Quetzal” hanno concluso il loro lavoro ed hanno sentenziato: “La coop. deve essere sciolta perché sin dalla costituzione, ha concretamente rinunciato a perseguire gli scopi statutari per cui era stata fondata”. In sostanza non avrebbe mai svolto l’effettiva attività prevista nello statuto costitutivo. Un fascicolo di 41 pagine quello stilato dagli ispettori che contiene sette mesi di accertamenti(25 novembre 2010- 30 giugno 2011). Per i funzionari inviati da Palermo occorre nominare un liquidatore. La “Quetzal”, che si occupa della produzione e vendita di cioccolato, dolciumi e articoli etnici, non si sarebbe attenuta all’oggetto sociale. Una lunga disamina nei contenuti della relazione che non manca di scendere sulle questioni burocratico-organizzative interne (con punti critici ma anche approvazioni di comportamento), che punta sulle assemblee sociali dove le norme di statuto risultano, talvolta, inosservate. Attenzione puntata anche sui soci, sui licenziamenti, le ammissioni, i recessi e le esclusioni di essi, con aspetti negativi molto evidenti. Gli ispettori fanno rilevare pure come fino al loro arrivo non esistesse un regolamento specifico e che lo stesso sarebbe stato adottato solo dopo il loro arrivo. Sulla vicenda dei licenziamenti di un socio-dipendente e dell’ex presidente, avvenuta “per giusta causa” per via di una firma falsa apposta su assegno, non mancano le pesanti puntualizzazioni, anche se in quest’ultimo caso, pare che la situazione fosse già rientrata bonariamente. Negativa risulta l’analisi dei bilanci a partire dal primo, quello del 2005, dove gli ispettori avrebbero trovato “irregolarità”, “incongruenze”, “anomalie”, “improbabilità”, “gravi incongruenze”. L’uso del termine “grave” con l’aggiunta di “anomalie” appare nel capitolo che riguarda il trattamento dei soci-lavoratori. Qui si fa riferimento a trasgressioni di legge in materia di lavoro che avrebbero fatto emergere irregolarità non sanabili. Conclusioni, insomma, che conducono alla proposta di chiusura della “Bottega” di Corso Umberto, allo scioglimento della cooperativa e alla nomina del liquidatore. Ovviamente, adesso i vertici del sodalizio potranno proporre le loro controdeduzioni per cercare di smontare le accuse.

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